Dopo la selezione di alcune donne in difficoltà economiche, il CVM favorisce, in base alla loro provenienza,  la costituzione di associazioni e affida loro la responsabilità della gestione del fondo di finanziamento rotativo.

In un primo momento le donne appartenenti a ciascuna associazione sono divise in sottogruppi e si procede al primo ciclo di formazione, che in genere dura 10 giorni, rivolto solamente ad uno dei sottogruppi di cui si compone ogni associazione. Le materie trattate durante i corsi di formazione non riguardano solo la sfera economica, ma anche numerose questioni inerenti il virus dell’HIV e il suo impatto sulla società.

In seguito alla formazione, si passa al primo ciclo di finanziamento concesso appunto al gruppo di donne appena formato, le quali hanno il dovere di restituire la cifra presa in prestito attraverso rate mensili. I membri degli altri sottogruppi verranno finanziati solo nel momento in cui il gruppo precedente inizierà a restituire la somma inizialmente presa in prestito.

I fondi di finanziamento rotativi costituiscono solo un primo input poiché, grazie alla formazione impartita alla donne, il meccanismo di microcredito inizierà a funzionare in modo autonomo, senza necessità di ulteriori interventi esterni.

I guadagni realizzati dalle piccole attività commerciali, come commercio di animali, produzione e vendita di alcolici, tessitura di cotone, produzione e vendita di tè e pane, allevamento di animali e piccole attività artigianali, sono stati utilizzati dalle donne per mandare a scuola i propri figli e rendersi economicamente autosufficienti.