Da 40 anni, con l’Africa nel cuore
Correva l’anno 1978 quando, il 20 Febbraio, un gruppo di persone hanno dato vita al CVM nello studio del notaio Grasso a Loreto.
Erano gli anni dei grandi ideali, di un grande fermento culturale e il volontariato era per molti giovani una scelta irrinunciabile per dare un senso e un significato alla propria esistenza.
La sigla CVM si declinava come “Centro Volontari Marchigiani” perché era chiaro ai fondatori che sebbene l’Africa post-coloniale aveva bisogno di uno sviluppo più umano e l’approccio del volontariato era la modalità che CVM sceglieva per contribuire a questo sviluppo, dall’altra parte era indispensabile ripensare anche il modello di sviluppo del Nord del Mondo, a partire dal nostro territorio.
Lo Sviluppo Umano Integrale che la Popolorum Progressio proponeva era un target per tutti, sia per il Sud impoverito che per il Nord mal-sviluppato.
Oggi molti paradgmi sono cambiati, lo Sviluppo Umano Integrale è stato declinato da Papa Francesco in Ecologia Integrale mentre le Nazioni Unite hanno articolato la visione di un Mondo più giusto in una lista di Obiettivi sostenibili da raggiungere entro il 2030.
Oggi come allora tutti siamo inviati a cambiare per far spazio, in un Pianeta dalle risorse limitate, alla dignità e benessere equilibrato di tutti gli uomini e donne che lo abitano.
In questi primi 40 anni CVM ne ha fatta molta di strada e si è profondamente rinnovato ma non molto è cambiato nello spessore dei valori e degli obiettivi che la animano.
Oggi CVM racconta ogni giorno l’impegno dei suoi volontari attraverso i nuovi strumenti della comunicazione, è presente sui social, dialoga in tempo reale con le persone usando strumenti come Twitter la pagina Facebook o ancora Instagram; la nuova newsletter che proprio oggi inauguriamo e presto un sito interamente rinnovato che darà anche più spazio a storie e contenuti di approfondimento.
Oggi però ci sentiamo chiamati a rispondere costruttivamente anche a quella parte di Africa che ci interpella dalle strade delle nostre città. La presenza di tante persone che hanno deciso di venire a cercare un futuro più dignitoso qui in Europa, rischiando la vita per farlo, ci interpella profondamente.
Gli immigrati che sono fra noi rappresentano una nuova sfida da cogliere con la modalità che da sempre ci caratterizza: partire dagli ultimi. E’ per questo che CVM si sta impegnando nei percorsi di integrazione operando sulle situazioni più disagiate, come l’insegnamento dell’italiano alle persone analfabete anche nella lingua madre.
Non un business ma un impegno, non un peso ma una sfida che molti insegnanti in pensione hanno accolto con determinazione perché dare la possibilità ad un giovane, fuggito dalla fame e dalle violenze, che oggi vive di pura assistenza, di integrarsi e diventare autonomo, crescendo in dignità e rispetto, è anche il compito a cui oggi siamo chiamati.
E con l’Africa nel cuore andremo avanti anche nei prossimi anni, contando sulla solidarietà di tanti compagni di viaggio che ritengono, come noi, questa sia la strada da percorrere per la costruzione del Bene Comune.
Marian Lambert – Direttore CVM