Fra attivismo civico e lontananza dalla politica|La nuova indagine promossa da Focsiv sui giovani
È una ricerca finalizzata a conoscere meglio il livello di partecipazione politica e civica dei giovani italiani, fra i 18 e i 30 anni, interpellati sulle priorità di politica giovanile europea.
Lo studio “WHAT DO YOUth WANT? _ Indagine giovanile sulla Youth partecipation”, promosso da Focsiv e finanziato dall’Agenzia Nazionale Giovani, programma ERASMUS+ (KA3) ci riporta un quadro molto interessante. Dove emerge da una parte la voglia di partecipazione e l’impegno in ambito civico e volontaristico dei ragazzi, dall’altro un crescente distacco dalla politica.
Il lavoro è ancor più prezioso, perché è stato realizzato da 40 giovani riuniti in un Working Group, col compito di redigere il questionario, promuoverlo ed elaborarne i dati.
La prima area di indagine del lavoro ha riguardato “Il tuo profilo”, ovvero, si legge nel report, “domande che raccolgono i dati anagrafici dei compilanti, indagando su titolo e ambito di studio e sulle eventuali esperienze di lavoro del target di riferimento”. La seconda area si è concentrata sul tema “Tu, cittadino attivo”, che esplora il livello di partecipazione dei giovani alle iniziative di carattere politicosociale. La sezione esamina le esperienze di partecipazione dei giovani: dall’esercizio del diritto di voto all’adesione ad iniziative della società civile, anche attraverso l’associazionismo e l’esperienza nel volontariato. Mentre la terza area di indagine si intitola “Tu, cittadino europeo”, con focus sulle politiche giovanili in Europa, sulle opinioni dei giovani in merito alle priorità delle politiche che li riguardano direttamente.
Il lavoro è denso di dati e grafici. L’approccio analitico è particolareggiato. Nelle conclusioni, sfaccettate e di cui riportiamo solo alcuni aspetti, si scrive: “Si tratta di giovani che, parimenti alle Istituzioni, ritengono di aver un ruolo di responsabilità nell’assicurare e tutelare il Bene comune e che partecipano in prima persona ad iniziative in quest’ambito (oltre i ¾ degli intervistati)”. L’attivismo politico è però basso: “I giovani del campione si dichiarano lontani dalla partecipazione alla politica attiva e più che il coinvolgimento politico diretto e l’adesione o vicinanza ai partiti politici, la partecipazione alla vita politica e sociale viene essere esercitata attraverso l’esperienza civica”.
Sulla stessa linea anche il rapporto con le politiche europee. “Emerge chiaramente un desiderio di maggiore protagonismo” ma, al tempo stesso, i ragazzi “confermano una certa prudenza nel coinvolgersi in prima persona in sede politica europea: solo l’11,5% ritiene di doversi giocare di più sul piano dell’attivismo personale”, si scrive nella conclusione del rapporto.
“E’ stata un’esperienza progettuale interessante! – spiega Gabriella, una delle componenti del Working Group – Abbiamo compreso meglio il livello di partecipazione alla vita politica e sociale del nostro Paese di noi giovani e ci siamo sentiti protagonisti di questo progetto, consapevoli di poter svolgere un ruolo attivo nella società, sia a livello locale che europeo.”
Qui l’intero testo della ricerca.