Timkat| Il battesimo più spettacolare del mondo
20 Gennaio 2016 secondo il calendario gregoriano; 19 Tahesas 2008 secondo quello etiope. Timket, la celebrazione più importante per gli etiopi ortodossi comincia la sera del “nostro” 19 gennaio. L’aria di festa si diffonde in tutti i villaggi e città già dalla mattina presto. Il mercato, gebea, pullula di donne con i cesti in testa carichi di frutta, verdura e cereali per preparare la tela, la birra tradizionale. Le ragazze si ammassano dai venditori di scarpe per cercare le più belle, carretti di asini sfrecciano per le strade. La sera tutti gli autobus sono pieni, tutti vanno a Gondar, una città poco distante dove si svolge la celebrazione più famosa. Ci incastriamo in un minibus e nel più completo buio partiamo.
File di uomini e donne vestiti di bianco da capo a piedi si dirigono verso Fasiladas Bete-christian, i bagni di Fasiladas, imperatore che regnò dal 1632 al 1667 e che rese questa città così meravigliosa da meritare il nome di “Camelot d’Africa”. Il buio totale mette in risalto i gabi, i mantelli bianchi che uomini e donne indossano per ripararsi dal freddo. Superata l’entrata uno spettacolo unico si apre davanti ai nostri occhi. La torretta in muratura che si staglia in mezzo al parco è piena di lucette colorate, intorno a questa un’enorme piscina piena d’acqua che fra poche ore verrà presa d’assalto. Ovunque figure in meditazione con in mano una candela, canti, preghiere, silenzi.
Timkat ricorda il battesimo di Gesù nelle acque del fiume Giordano e come lui, oggi, gli etiopi ortodossi si bagnano con l’acqua benedetta e rinnovano la loro promessa di fede.
Dopo una lunga notte di canti e preghiere e luci soffuse sorge finalmente il sole. Sempre più persone affluiscono alla vasca, i canti diventano più concitati, più forti. Una processione di bambini vestiti di verde e con il capo coperto si fa largo tra la folla, suonano i tamburi sacri tradizionali, grandi, rossi, con un suono potente. I raggi del sole toccano l’acqua e nell’entusiasmo generale si buttano i primi ragazzi e poi piano piano sempre più schizzi, tuffi, urla, risate. La festa ha inizio!
Laila Anton