L’umanità è reale, le paure sono astratte | Difendiamo i valori dell’accoglienza
Troppo spesso ci scordiamo che i profughi non sono numeri, dati, statistiche, un astratto problema geopolitico. Ma che sono esseri umani identici a noi, nati “dall’altra parte”. E non comprendiamo come a muoverli sia il dolore, la paura, la legittima ricerca di un futuro lontano da tendopoli fangose, al riparo dal pericolo di morire. Dinnanzi agli incommensurabili problemi che questi uomini e donne vivono da anni, innalzare muraglie non è solo inutile. E’ sopratutto spietato e inumano.
Quella che si sta vivendo al confine fra Grecia e Turchia e una ingiustizia profonda. Frutto delle paure e degli egoismi di una Europa stanca di cercare l’ascolto, il confronto e l’accoglienza dell’Altro. Diamo salvezza ai profughi, non lasciamo che essi sprofondino nel buco delle nostre paure, delle nostre fobie.
Riprendiamo le parole di Leonardo Becchetti che in un articolo uscito su Avvenire ci ricorda come noi tutti dobbiamo e possiamo impegnarci per contrastare la visone distorta che grava sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia e in Europa. E e dobbiamo operare per aprire i cuori e le menti alla feconda cultura della accoglienza: “Per contrastare la narrazione culturale dominante ci vuole un lavoro paziente e capillare di formazione che faccia incontrare concretamente i ‘diversi’. Lo straniero è molto più minaccioso quando è un’entità astratta che entra in casa nostra attraverso le ansie alimentate dalla televisione. Può diventare relazione quando è persona della porta accanto che entra nella nostra vita. Accanto a questo lavoro paziente e impegnativo c’è anche bisogno di produrre narrative diverse. In questa seconda fase della globalizzazione in cui i movimenti di persone stanno diventando fluidi e veloci quasi come i movimenti di capitali è illusorio (oltre che moralmente ed economicamente sbagliato) opporre resistenza alla società meticcia che verrà ed allora la cosa più giusta che possiamo fare è predisporre nel modo migliore possibile il nostro Paese a un’accoglienza ben regolata e intelligente”.