CVM e la Giornata mondiale dell’acqua | Per riflettere su educazione all’ambiente, siccità in Etiopia, referendum del 17 aprile.
Educazione all’ambiente sul riscaldamento globale, siccità che attanaglia il Sud del mondo, necessità di cambiare le politiche energetiche. Sono tanti i problemi che devono essere trattati nella Giornata Mondiale dell’Acqua, celebrazione istituita dalle Nazioni Unite ogni 22 marzo.
CVM – Comunità Volontari per il Mondo, da sempre impegnata per il sostentamento idrico dell’Africa, è attiva anche quest’anno per la sensibilizzazioni sui temi connessi all’acqua. A partire dalle scuole, dove per il World Water Day, i cooperanti della ong terranno un’iniziativa nell’ISC Mercantini di Ripatransone, per spiegare ai ragazzi il valore dell’oro blu e quali sono i comportamenti responsabili per non dissipare questo fondamentale tesoro.
CVM opera per il sostentamento idrico dell’Etiopia da quasi 40 anni. Grazie ai suoi numerosissimi interventi, fra costruzione di pozzi e messa in sicurezza di sorgenti, ha portato acqua a 200mila persone. Tale attività oggi assume ancor più valore, poiché in molte zone agricole del Paese è in atto una drammatica siccità che attanaglia dieci milioni e mezzo di persone, con due milioni di etiopi, fra cui 400mila bambini, ormai sottonutriti. CVM è impegnata in tre regioni dell’East Gojjam colpite dalla carestia: Enebsie Sar Midir, Enarj Enauya e Shebel Berenta. Qui, coi suoi progetti, tutela i soggetti più a rischio: i bambini, gli orfani e le donne.
La “Giornata mondiale dell’acqua”, in un contesto globale dove le crisi idriche sono sempre più accentuate, è per CVM anche un’occasione per far sentire la propria voce sul tema delle politiche energetiche, strettamente connesse al prosciugamento delle acque dolci. Il 17 aprile si vota per il referendum sul rinnovo di concessioni alle trivelle entro 12 miglia dalla costa. CVM è dalla parte del SÌ, per l’abrogazione. Alla Conferenza ONU sul Clima di Parigi, l’Italia – insieme a 194 paesi – si è impegnata a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi centigradi, con l’abbandono delle fonti fossili. Fermare le trivelle vuol dire essere coerenti con questo impegno e dimostrare quanto ormai i cittadini italiani siano orientati allo sviluppo delle energie pulite e rinnovabili.