CVM aderisce all’ “Appello per un’Europa solidale”
Nell’ambito delle attività della Federazione rivolte a chiedere l’implementazione di politiche migratorie europee effettivamente basate sul principio di solidarietà, CVM, assieme a FOCSIV, ha deciso di sottoscrivere e promuovere l’Appello per un’Europa Solidale presentato al pubblico il 9 maggio, in occasione della Festa dell’Europa.
Si tratta di un testo scritto da alcuni scout dell’ AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) sulla base di documenti dell’ASGI, di Amnesty International, dell’UNHCR, e la rete dei soggetti promotori sta aumentando tanto a livello nazionale che locale.
Di seguito il testo dell’appello:
Come ribadiscono l’UNHCR e Amnesty International, nel mondo ci sono 60 milioni di profughi, di questi solo 19,5 milioni lasciano il proprio paese e l’86% di questi ultimi è ospite presso le regioni più povere del pianeta. L’impatto più significativo di questa crisi non si fa sentire in Europa, ma in paesi come il Libano, con un milione di rifugiati, la Turchia, il Pakistan e l’Iran. In Europa vediamo profilarsi iniziative di chiusura molto lontane da quel sogno di Europa dei popoli, da quel sogno di Robert Schuman di Continente in grado di essere solidale con il resto del mondo. E siamo coscienti che paradossalmente i nostri Paesi sono corresponsabili di molte delle situazioni che spingono le persone a lasciare le loro case, siano queste rifugiati o migranti economici. Noi rifiutiamo la costruzione di barriere come risposta al fenomeno migratorio. Siamo contrari ad una politica di chiusura che porta ad “un’anestetizzazione delle coscienze” e a una mancata assunzione delle nostre responsabilità e dei nostri doveri di solidarietà e accoglienza. Per questo noi chiediamo ai nostri rappresentanti politici: – la creazione di corridoi umanitari per evitare i cosiddetti “viaggi della morte”, organizzati spesso dalla criminalità organizzata, in modo tale da gestire gli arrivi in sicurezza e secondo una politica europea di resettlement – che venga rivisto il trattato di Dublino secondo il principio di solidarietà e la libera manifestazione di volontà delle persone – che venga istituito un sistema di riconoscimento reciproco delle decisioni positive in materia di protezione internazionale – che venga creato un sistema di inte(g)razione europeo Allo stesso tempo noi ci impegniamo a metterci in gioco personalmente. Ci impegniamo ad essere i primi ad accogliere. Ci impegniamo a “promuovere seriamente le economie dei Paesi di provenienza dei migranti, anziché soffocarle”. Ci impegniamo a “ripensare e cambiare il nostro stile di vita che, per molti aspetti, non è compatibile con il benessere di tutta l’umanità”.