Nuova campagna contro l’Epa e la difesa dell’Africa occidentale: firma la petizione!
Pubblichiamo anche sul sito CVM l’appello lanciato da Focsiv, per firmare la petizione sull’accordo di partenariato economico UE – Africa occidentale.
Una nuova petizione lanciata da circa 40 organizzazioni della società civile, tra cui FOCSIV, chiede ai parlamentari UE di votare NO alla ratifica dell’accordo di partenariato economico (EPA) tra l’UE e l’Africa occidentale e mantenere la libertà di accesso dei prodotti dell’Africa occidentale nel mercato europeo, senza reciprocità. Il Parlamento Europeo dovrebbe votare la ratifica dell’EPA nel settembre 2016, col fine di promuovere lo sviluppo economico dell’Africa Occidentale e ridurne la povertà. Tuttavia le misure commerciali previste nell’accordo condurrebbero soltanto ad un progressivo impoverimento della regione del continente africano
Avviato dall’Unione europea nel 2000, l’accordo di partenariato economico (EPA) dovrebbe promuovere lo sviluppo economico dell’Africa Occidentale e ridurne la povertà. Tuttavia, costringendo la regione a rimuovere la maggior parte della proprie misure di difesa commerciale nei confronti delle importazioni di prodotti europei, gli accordi di partenariato economico servirebbero principalmente gli interessi di una manciata di multinazionali europee a scapito delle popolazioni più vulnerabili dell’Africa occidentale.
Mentre il Parlamento Europeo si appresta a votare la ratifica dell’accordo, è urgente agire e sostenere la mobilitazione della società civile dell’Africa occidentale. Firma questa petizione e chiedi ai membri del Parlamento Europeo di votare NO alla ratifica dell’EPA con l’Africa occidentale.
EPA: Un accordo di impoverimento economico
Attualmente l’Africa occidentale può esportare liberamente i propri prodotti – senza il pagamento dei dazi doganali – verso il mercato europeo, mentre gli Stati dell’Africa occidentale mantengono la possibilità di tassare le importazioni dall’Europa.
L’Unione europea ora richiede reciprocità: per continuare a beneficiare del trattamento preferenziale europeo, l’Africa occidentale dovrebbe eliminare le tariffe sull’ 82% delle proprie importazioni dall’Europa. Questo ricatto è chiamato EPA.
Questa liberalizzazione del commercio stabilirebbe la libera circolazione della volpe europea nel pollaio dell’Africa occidentale. L’EPA porrebbe in concorrenza l’area economica più ricca del mondo con una delle regioni più povere, solo il 6% dei prodotti dell’Africa occidentale è più competitivo rispetto a quelli dell’Unione Europea! Tutta l’economia locale dell’Africa Occidentale, fatta di aziende per lo più di piccole dimensioni e a conduzione familiare, sarebbe messa in pericolo da questo accordo.
EPA: Un aumento della povertà per gli allevatori
Mentre in Africa occidentale si moltiplicano le iniziative per sviluppare di filiere di “latte locale”, l’EPA ostacolerebbe questi sforzi. L’accordo eliminerebbe i dazi sulle importazioni di latte europeo in polvere, venduto a prezzi bassi grazie ai sussidi della politica agricola comune dell’UE. E’ vero che oggi questi dazi all’importazione sono molto bassi (5%), ma l’EPA vieterebbe di ripristinarli e aumentarli in futuro. Tuttavia, grazie alla mobilitazione dei produttori di latte, la Comunità Economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) ha finalmente riconosciuto nel novembre 2015 “l’importanza e la necessità di rivedere nel breve periodo la politica tariffaria per il latte in polvere importato“, tenendo presente l’esempio dell’Africa Orientale, dove una tariffa del 60% sul latte in polvere ha consentito di diventare quasi autosufficienti nella produzione lattiero-casearia.
Con l’EPA l’Africa Occidentale non potrebbe più tassare le importazioni di latte in polvere e questo porrebbe in competizione la produzione lattiero – casearia locale con quella europea alla continua ricerca di mercati di sbocco: i produttori africani perderebbero rapidamente i propri mezzi di sussistenza.
Inoltre, l’Africa Occidentale perderebbe 1,3 miliardi di euro in dazi all’importazione 5 anni dopo l’entrata in vigore della EPA e 3,2 miliardi il ventesimo anno. La perdita cumulata nel corso dei primi 20 anni sarebbe di 30 miliardi di euro e continuerebbe ad aumentare, il che sarebbe un handicap enorme per l’investimento degli Stati dell’Africa occidentale per lo sviluppo, anche per il sostegno alle aziende agricole familiari e contadine.
Come evidenziato da Mamadou Cissokho, Presidente Onorario della Rete delle Organizzazioni Contadine e dei produttori agricoli dell’Africa Occidentale (ROPPA): “Tutti i Paesi che si sono sviluppati hanno cominciato creando le condizioni per la crescita attraverso la protezione dalle importazioni, e solo dopo hanno aperto i propri mercati all’esterno. Oggi non possiamo aspettarci che l’Africa sia il primo esempio a dimostrare che lo sviluppo si ha partendo da una apertura totale al commercio internazionale”.
Il tempo è breve, ma il Parlamento europeo può ancora fermare l’EPA!
In Africa occidentale, la società civile (organizzazioni contadine, i sindacati, le ONG ) si stanno mobilitando nei propri rispettivi Paesi per impedire la conclusione dell’accordo di partenariato economico.
In Europa, il Parlamento Europeo dovrebbe votare la ratifica dell’EPA nel settembre 2016. È urgente agire e mobilitarsi ora per chiedere un voto contro l’accordo. I parlamentari europei hanno un’ultima possibilità di fermare l’accordo, il quale è una minaccia per la sovranità economica e alimentare dell’Africa occidentale ed è sinonimo di impoverimento per migliaia di famiglie africane.
Partecipa alla mobilitazione della società civile dell’Africa occidentale e chiedi ai parlamentari UE di:
– votare NO alla ratifica dell’accordo EPA tra l’UE e l’Africa occidentale,
– mantenere la libertà di accesso dei prodotti dell’Africa occidentale nel mercato europeo, senza reciprocità.
Firma e diffondi la petizione al seguente link!