A otto giorni dal sisma, 30.200 sfollati in tutta Italia. 8.400 persone vivono lontano da casa, sulla costa.
Cento chilometri di costa, fra Senigallia e Tortoreto Lido, Abruzzo e Marche, sono diventati in queste ore la sponda dell’accoglienza per 8400 sfollati colpiti dall’onda sismica di questi mesi. Persone accolte in 150 strutture alberghiere sparse in numerosissimi comuni marittimi.
Sulla costa marchigiana il sistema organizzativo parte dal residence Holiday di Porto San’Elpido, dove la Protezione civile ha allestito il proprio hub. Qui, nella scorsa settimana, sono converse tutte le persone costrette ad abbandonare le proprie case, dichiarate inagibili dopo il sisma. E ad abbandonare così i propri paesi nell’entroterra, per vivere lontano oltre che dai propri tetti, anche dalle attività lavorative o dalle scuole. In attesa di poter tornare nei propri luoghi di origine, una volta che vi arriveranno i moduli abitativi di emergenza.
A Porto Sant’Elpidio, fra le casette e i bungalow del Holiday, hanno trovato alloggio 500 sfollati, giunti dopo la scossa del 24 ottobre, e poi in numero sempre più crescente dopo la scossa del 30 ottobre. A porto San Giorgio, città dove il CVM opera, le persone accolte in tre strutture alberghiere sono 150.
Nella Regione Marche sono oltre 22mila gli assistiti: circa 13.900 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, oltre 800 in strutture ricettive sul territorio e circa 7.500 negli alberghi della costa.
In tutto il centro Italia le persone assistite sono circa 30.200. In particolare, sono quasi 19mila assistiti in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc nel proprio comune, 9mila le persone accolte presso le strutture alberghiere lungo la costa adriatica e sul lago Trasimeno e circa 1.800 in strutture ricettive distribuite sul territorio. Restano, infine, assistite in tende circa 400 persone, di cui appena una quarantina nel Lazio e le restanti in Umbria.