Una storia lunga quarant’anni
Negli anni ’70, sulla spinta della Popolorum Progressio, il coordinatore regionale degli Uffici Missionari Regionali, Mons. Enzo Serenelli (successivamente divenuto coodinatore nazionale delle PP.OO.MM.) coagula un gruppo di laici missionari rientrati da diverse esperienze nel Sud del Mondo. In quel gruppo nasce il dibattito su “come dare continuità all’esperienza di volontariato e missionari età” che il 19 Febbraio 1978 porta alla costituzione formale di CVM.
La prima opportunità per realizzare un progetto viene dall’alleanza con la Provincia dei Cappuccini Marchigiani e con il sostegno di FOCSIV di cui CVM diventa subito associato.
In questi 40 anni CVM è stata ininterrottamente attiva in Etiopia ma anche in Zambia, Repubblica Democratica del Congo, Bangaldesh, Hong Kong ed infine Tanzania dove è operativo anche attualmente, sempre in sinergia con le Diocesi Locali e frequentemente con Istituti religiosi Italiani.
Gli interventi sono stati soprattutto risposte sulla base di una vision di “sviluppo Umano Integrale, a partire da bisogni primari: Acqua pulita, cibo ed agricoltura familiare, sanità di base, prevenzione dell’AIDS; ma anche difesa dei Diritti Umani, Formazione Professionale, accompagnamento degli orfani, sostegno alla scolarizzazione, promozione di politiche territoriali innovative, promozione di Associazioni Locali di auto-muto aiuto, lavoro dignitoso, soprattutto nel settore del lavoro domestico.
Con un budget annuale di circa 1,5 milioni di Euro CVM si colloca fra le realtà medio-piccole del mondo della Cooperazione. Il 65-70% va ad interventi nel Sud del Mondo mentre la parte rimanente è più o meno equamente ripartita fra costi di struttura in Italia e programmi di educazione alla Cittadinanza Globale sul territorio regionale.
TESTIMONI – NON SOLO PROFESSIONISTI
L’essenzialità come stile di vita e di lavoro ci hanno portato costantemente a fare scelte spesso divergenti rispetto al variegato mondo delle ONG e qualche volta, anche rispetto alle scelte delle Chiese Locali.
Negli anni circa 200 volontari di CVM sono stati inviati in situazioni non semplici, con il compito di cercare risposte locali ai problemi locali (e globali) mettendosi in sintonia ed ascolto delle comunità locali. Sforzandosi di cercare risposte semplici e localmente gestibili, impegnandosi ad uno stile di presenza e di vita che facilitasse la vicinanza con chi la povertà la vive senza verla scelta.
Un approccio che incontra crescenti difficoltà, sia nel Sud, dove la polarizzazione delle società mista ad una rapida crescita macro-economica produce una cultura che crea sacche di povertà assoluta e produce una cultura che colpevolizza i poveri stessi, sia nel nostro contesto dove il professionismo e la competizione hanno gradualmente pervaso il mondo della solidarietà rimpiazzando lo spazio dei valori e della testimonianza, rendendo sempre più difficile la ricerca di operatori che siano capaci di combinare efficacemente competenza ed umanità.
Fin dall’inizio CVM ha cercato nella sua identità ecclesiale il senso del proprio operare. Una partecipazione attivamente promossa a tutti i livelli, dalla partecipazione attiva nella FOCSIV, al coinvolgimento nella Commissione Regionale di Missio, all’incontro ed il dialogo con i Pastori delle Chiese particolari dove siamo presenti ed attivi, sia qui nelle Marche che nel Sud del Mondo.
Il nostro essere Cristiani però si svolge però soprattutto nell’incontro delle diversità, a partire dai tanti non credenti che collaborano con noi per arrivare alle comunità di altre fedi con cui siamo attivamente impegnati.
“NORD-SUD – UN AVVENIRE COMUNE O NESSUN AVVENIRE”
Con lo spirito di questo slogan è iniziato nel 1983 il lavoro del gruppo ESCI-Marche, un gruppo di insegnanti che, partendo dalla revisione dei curriculi scolastici, mirava a promuovere il cambiamento nella scuola e creare le basi corrette per formare il cittadino del Mondo.
Un gruppo che continua la sua attività tutt’oggi e qualifica CVM come una realtà di maggiore livello sul tema della formazione alla Cittadinanza Mondiale, a partire dalla Scuola, riconosciuto dal MIUR come ente di formazione.
Da 11 anni a Senigallia circa 200 rappresentanti della Scuola, ONG e Ricerca Universitaria si incontrano per aggiornarsi reciprocamente e promuovere una vision comune di una scuola adeguata a formare il cittadino responsabile di un Mondo globale.
La Laudato Si non ci ha trovati impreparati ed il tema dell’Ecologia Integrale, di una Casa Comune dove siano coniugati sostenibilità e giustizia sono temi portanti di questo lavoro in sintonia con le linee guida dell’UNESCO per la promozione di Global Schools.
La XII edizione si terrà il 7-8 Settembre prossimo sul tema “Disuguaglianze: come, perché, cosa insegnare per educare cittadini consapevoli” – Revisione dei curricoli e nuove maniere di guardare il mondo.
Pur centrando il dibattito sulla scuola pubblica, anche la dimensione Cattolica trova spazio in questa riflessione grazie alla collaborazione con il Prof. Italo Fiorin dell’Università LUMSA e l’esperienza del Service Learning, sviluppato sulla scia dell’esperienza delle Scolas Occurrentes, che cerchiamo di promuovere anche qui nelle Marche.
CON IL MONDO A CASA NOSTRA
Evidentemente il tema migratorio interpella CVM così come tutta la Chiesa Italiana.
Non avendo strutture da mettere a disposizione il nostro impegno nell’accoglienza diretta è molto limitato. Abbiamo invece focalizzato l’attenzione sull’ambito dell’Integrazione. Formazione linguistica, percorsi di accompagnamento lavorativo, dialogo, integrazione e valorizzazione delle diversità culturali sono i nostri settori di impegno.
Da oltre 10 anni collaboriamo con l’Unibversità Ca Foscari di Venezia per la formazione di insegnanti di Lingua Italiana agli stranieri adulti. Negli ultimi 2 anni abbiamo sperimentato percorsi innovativi per l’insegnamento dell’Italiano a immigrati non alfabetizzati e speriamo di arrivare a co-promuovere, con Ca Foscari la promozione di un Master, qui a Porto San Giorgio, per l’insegnamento a questo particolare gruppo di migranti, attualmente in crescita.
Il nostro obiettivo è quello di promuovere un percorso per la creazione, a livello regionale, di 2 albi distinti per la mediazione linguistica e la mediazione culturale, che invece deve avvenire valorizzando i cittadini immigrati con presenza consolidata.
IL RICAMBIO GENERAZIONALE
Come tutte le realtà associative nate negli anni 70 e 80 soffriamo della crescita dell’età media di soci e volontari. Tuttavia il dialogo e la condivisione dei nostri valori con le nuove generazioni rappresenta una sfida da cui non intendiamo esimerci.
Il servizio civile locale ed internazionale ci permette di coinvolgere ed accompagnare 10-12 giovani ogni anno in un percorso di ricerca di senso e approfondimento professionale. Si tratta prevalentemente di giovani non praticanti alla ricerca di una loro identità anche nella fede.
Da alcuni campi di lavoro in Africa è nata un’associazione di giovani, il TIEF che continuiamo ad accompagnare e che si impegna in percorsi di dialogo attraverso la musica e le espressioni culturali
Sono piccoli semi in un campo ma che dobbiamo continuare a gettare coltivare, preferibilmente con le altre realtà cattoliche che a livello diocesano e regionale di occupano più specificamente della formazione delle nuove generazioni.
IL DESIDERIO DI FARE RETE NELLO SPIRITO DELLA LAUDATO SI
Il rigurgito di razzismo e xenofobismo che sta assumendo connotazioni preoccupanti anche nella nostra Regione, mette in evidenza il limite del lavoro svolto da tutti noi, l’esigenza di cercare modalità e percorsi nuovi per andare avanti.
Sentiamo il bisogno di in maggiore lavoro di rete, del superamento dei tanti personalismi che ci caratterizzano e della necessità di un impatto culturale ampio e profondo.
Riteniamo quindi importante rinnovare la nostra disponibilità per un cammino in questa direzione.