Un chicco di speranza
Bonga è una delle capitali del caffè etiopico, all’interno della regione del Kafa dalla quale si dice abbia preso il nome il caffè (area CVM è presente con i nostri progetti). Fin dalla notte dei tempi le piante di Coffea arabica crescono nei suoi sottoboschi. E’ da qui che furono prese e trapiantate nella penisola arabica dove, in Yemen, dal 12° secolo, iniziarono ad essere regolarmente coltivate per poi espandersi in tutto il mondo.
Per capire l’economia del caffè, è molto indicato un luogo come la Kafa Forest Coffee Farmers Cooperative Union. Fondata nel 2004 su impulso del governo, l’Unione è cresciuta di anno in anno. Oggi è formata da 42 cooperative sparse nei 10 distretti attorno la città di Bonga ed è punto di riferimento per oltre 14 mila piccoli e piccolissimi agricoltori dell’area.
Da almeno 10 anni il mercato del caffè è in crescita in Etiopia, prima produttrice di chicchi d’Africa con il 40% del raccolto continentale e sesta al mondo. L’export di questo prodotto gioca un ruolo chiave nell’economia: 232mila tonnellate l’anno prendono il largo dal porto di Gibuti; è il 22% del valore delle esportazioni del paese e il 3% del mercato mondiale del caffè. Per un giro di affari complessivo di 897 milioni di dollari. L’Italia è il settimo mercato di riferimento con il 5% dell’export.
In Etiopia sono 4 milioni gli agricoltori di chicchi occupando oltre 15 milioni di persone (15% della popolazione del paese). Il 95% della produzione arriva da piccoli produttori a conduzione familiare. La raccolta è a mano, i pesticidi disincentivati dallo stesso governo. Il mercato è regolato dalla borsa di scambio etiopica, ECX che ne negozia i prezzi in un sistema centralizzato. Il governo continua a favorire la creazione di cooperative, ma ad oggi coprono solo l’11% del mercato produttivo.
Purtroppo però crescono le preoccupazioni per il cambiamento delle condizioni meteorologiche del paese: innalzamento delle temperature e global warming obbligano gli agricoltori a spostarsi ad alta quota su terreni non adatti alla coltivazione. L’impatto delle nostre scelte nel nord del mondo sono tali che possono essere modificate le sorti di una nazione nel sud del mondo. La corresponsabilità è globale.
CVM opera per questo ogni giorno con le comunità locali della zona di Bonga per fornire alla comunità e alle scuole acqua pulita e orti sociali. CVM opera in modo che ogni comunità è coinvolta direttamente nella costruzione dei nuovi sistemi di approvvigionamento idrico e nella successiva manutenzione degli stessi.
Report a cura di Marco Benedettelli e Ennio Brilli – volontari CVM