Giornata mondiale contro la desertificazione e siccità: la necessità di un nuovo paradigma
Secondo il WWF, almeno il 40% del suolo terreste è a rischio desertificazione e l’Africa è una delle aree più colpite dal fenomeno in particolare l’Africa Sub-Sahariana. Le cause del fenomeno sono strettamente legate a fattori climatici e alle attività umane, ad esempio la cattiva gestione del suolo, un’agricoltura intensiva e meccanizzata sono alcuni dei fattori che accelerano i processi di desertificazione. L’abbandono di pratiche intensive di agricoltura per un’agricoltura organica e rigenerativa che valorizza la salute del suolo risulta oggi ancora più necessaria.
L’emergenza coronavirus ci ha dimostrato come i paesi non possano dipendere dalle importazioni per assicurare la sicurezza alimentare. Questo è particolarmente rilevante per l’Africa dove l’ insicurezza alimentare rimane uno dei maggiori problemi. Il coronavirus ha riportato al centro l’importanza dei piccoli agricoltori e la necessità di un sistema che abbia come obiettivo ultimo non solo la sicurezza alimentare ma la sovranità alimentare: “il diritto dei popoli ad alimenti nutritivi e culturalmente adeguati, accessibili, prodotti in forma sostenibile ed ecologica, ed anche il diritto di poter decidere il proprio sistema alimentare e produttivo” come proposto dalla Via Campesina.
La centralità dell’agricoltura sembra essere anche stata riconosciuta dai Ministri dell’agricoltura membri dell’Unione Africana che nella dichiarazione del 16 Aprile chiamano i governi Africani a prioritizzare interventi che riconoscano la centralità di tutti i sistemi alimentari e agricoli dai moderni, tradizionali (mercati aperti e piccolo negozi) a quelli informali.
L’accelerazione dei fenomeni di desertificazione e siccità, i cambiamenti climatici, l’insicurezza alimentare, la crisi alimentare legata all’emergenza COVID-19, ci hanno ricordato la impellente necessità di una transizione verso pratiche di gestione del territorio rigenerative.