La storia di Hirut, candidata al Premio del Volontariato Internazionale Focsiv
Hirut è una giovane donna e madre di 2 bambini, diplomata come contabile e con una lunga esperienza come lavoratrice domestica. Nella sua esperienza, da tre anni al fianco del CVM, oggi è candidata al Premio del Volontariato Internazionale Focsiv.
HIRUT E LE LAVORATRICI DOMESTICHE ETIOPI
Si stima che almeno 5 milioni di famiglie etiopi impiegano almeno una lavoratrice domestica, almeno la metà di loro non ancora maggiorenni. Pur essendo una colonna portante del tessuto sociale del Paese, la loro condizione lavorativa e di vita non ha nessuna forma di protezione o di tutela, chiuse nelle case sono semplicemente alla mercè dei loro datori di lavoro. Il loro destino avvolto da quel comune sentire secondo cui “è sempre stato così”.
La storia di Hirut, invece, dimostra che il corso della propria vita può e deve cambiare. Hirut, forte e con un percorso di educazione non comune ad una lavoratrice domestica, lo ha sempre pensato, per questo attratta dalla possibilità di un migliore guadagno, ha lasciato l’Etiopia come fanno almeno 100.000 ragazze ogni anno, per andare a lavorare nella penisola Arabica, “terra promessa” per quest’occupazione.
Sono stati anni complicati, che preferisce non raccontare e che liquida come “esperienza difficile”, perché è dell’oggi che vuole parlare. Hirut ha conosciuto il CVM nel 2018 durante la formazione di advocacy sui diritti delle lavoratrici domestiche, al termine del quale, nel 2019 con le altre 34 partecipanti ha costituito l’associazione Cerzo Mellot, che significa “Il cambiamento mediante il lavoro” di cui è stata eletta chair-woman, e nel 2020 è stata eletta anche Portavoce della National Union of Domestic Workers Association che ad oggi conta 2.400 associate.
Hirut è determinata e sintetizza il suo operato con l’espressione “Io parlo”, ai trainings, agli incontri con le lavoratrici domestiche e per loro, affinché escano da quella marginalità e invisibilità che si consuma sotto la luce del sole ed il loro operato venga riconosciuto come lavoro e vengano garantite condizione dignitose e giusta paga, partendo sempre dalla loro istruzione e professionalizzazione.
Oggi Hirut fa parte del progetto Securing Women Cycle-Assistace. Protection and repatriation programme for migrant women in Lebanon. The focus in on Ethiopia. Qui costituisce associazioni di lavoratrici domestiche e porta avanti con loro un’opera costante di formazione e informazione circa i loro diritti, spesso violati, ma soprattutto ancora non riconosciuti. La sua attività però non si limita a questo: Hirut organizza incontri e discussioni con le istituzioni affinché cooperino per riconoscere il lavoro domestico come un lavoro a tutti gli effetti, produttivo e professionale e le persone coinvolte come detentrici di diritti, ovvero rettifichino la Convezione 189 del 2011 promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO).
Hirut non è solo la donna immagine di un’attività di un progetto, è l’emblema di una voglia di riscatto di milioni di ragazze che chiedono solamente diritti e dignità, non aiuti ed elemosine. E’ una storia che ispira e dà speranza alle altre donne con cui lavora e lotta ogni giorno fianco a fianco. E noi siamo orgogliosi di lei.