Addis Ababa. L’arrivo nella sede di CVM di Laila, volontaria civile.
Le partenze sono sempre intense, cariche di emozioni e di pesi…46 kg di valigie non son pochi! Con una strana serenità e pace mi imbarco da sola verso Addis Ababa, destinazione mitica, protagonista di tantissime storie e leggende. Dopo ore e ore di volo arrivo e arriva anche la mia valigia…rotta! Iniziamo bene!
Mi viene a prendere Said, fidato autista di CVM. Due ore dopo sono già al computer in ufficio, CVM non scherza! Imparo subito che qui i saluti sono importantissimi e che serve tempo per cominciare bene la giornata, niente fretta. La prima parola in amarico che mi insegnano è “bunna”, il caffè, e capisco presto perché. Qui il caffè è importantissimo, si beve più volte al giorno ed ha un aroma speziato veramente unico. Si beve piano, si sorseggia con calma. Se penso alla rapidità con cui beviamo il nostro espresso!
Lo staff locale di CVM mi accoglie con affetto e sorrisi e inizia subito a parlarmi in questa lingua difficile che sto cercando di imparare. Difficile ma musicale, l’amarico è una melodia. Le cose da fare sono tante, tantissime, seguire tutti i progetti di CVM è veramente dura, ma ci provo, cerco di capire cosa devo fare e quando riesco a concludere qualcosa la soddisfazione è grande.
La mattina vengo in ufficio a piedi, passando in mezzo a tanti bambini saltellanti che nelle loro uniformi colorate vanno a scuola.Tanti mi guardano, tutti, e se mi sentono parlare ripetono le mie parole in italiano. Si avvicinano, mi battono il cinque con la mano e scappano via sorridendo… chi si diverte di più?
Laila Anton