UE SU IMMIGRAZIONE, BENE MA ATTENZIONE A “EUROCENTRISMO”
Sottolinea comunque la necessità di un vero approccio globale tra Europa e Paesi del Mediterraneo meridionale alla questione migratoria, coerente tra politiche interne ed esterne, con nuovi partenariati fondati sul riconoscimento dei diritti, della protezione umanitaria, e sulla costruzione di mercati del lavoro integrati parimenti a quelli già esistenti sul commercio e sugli investimenti.
“E’ evidente, infatti, che dopo le parole dovrà seguire uno sforzo europeo condiviso sui richiedenti asilo e la pianificazione di una politica umanitaria e di cooperazione con i paesi di transito – dice Cattai -oltre ad una maggiore attenzione da parte Ue all’accoglienza perché non servono le buone intenzioni o i cordoni di navi militari per controllare i flussi migratori”.
Il monito della FOCSIV insomma è a non “eurocentrare” troppo la questione migratoria, come per certi versi chiedono Italia e Malta, ma a stringere nuovi rapporti con i paesi di provenienza dei migranti per una politica di accoglienza fondata sui diritti umani.
“Il rischio di pensare solo a salvaguardare interessi europei di corto respiro infatti è molto concreto – dice Cattai -. Basti pensare che le proposte presentate dalla Commissione europea al prossimo Consiglio di Dicembre saranno negoziate solo con i Ministeri degli Interni, senza coinvolgere le nuove democrazie dei paesi mediterranei del sud. E’ necessario invece elaborare una nuova politica euro-mediterranea, in sintonia con quanto emerso anche a Lampedusa all’incontro tra le Caritas, con particolare riferimento alle migrazioni, e un partenariato Euro-Africano più spinto a prevedere corridoi umanitari a partire dai paesi di origine e percorsi utili per quanti emigrano per motivi di lavoro”.
Cattai ribadisce, infine, la responsabilità dell’Italia “a rifondare un sistema di accoglienza sul suo territorio, a partire dall’abrogazione della legge Bossi-Fini”.