COMUNICATO STAMPA – Giornata mondiale dell’acqua
La Comunità Volontari per il Mondo si unisce al messaggio lanciato dalle Nazioni Unite in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua: “Il mondo ha sete perché noi siamo affamati”.
“Il mondo ha sete perché noi siamo affamati” – Questo lo slogan lanciato dalla FAO, l’agenzia che quest’anno coordina la cerimonia ufficiale delle Nazioni Unite in occasione della Giornata Mondiale dall’Acqua 2012. Una giornata che celebra una della risorse naturali più importanti per la nostra vita e che offre lo spunto di riportare agli occhi di tutti le condizioni di vita di chi ancor oggi ne vive senza.
La mancanza d’acqua e stagioni delle piogge ormai imprevedibili e irregolari sono tra le cause maggiori di fame e denutrizione, in particolare in zone dove le persone dipendono dall’agricoltura locale per cibo e reddito. E possono causare alcune della maggiori emergenze di cibo al mondo, come quella che ha colpito lo scorso anno il corno d’Africa con più di 10 milioni di persone costrette a dipendere dagli aiuti esterni per tentare di sopravvivere.
La Comunità Volontari per il Mondo (CVM) da più di trenta anni opera in Etiopia, uno dei paesi più colpiti dalla recente siccità. La trivellazione di pozzi e la costruzione di altre strutture per l’approvvigionamento di acqua potabile nelle Regioni del Wolayta, di Gamo Gofa e di Bonga in Etiopia sono state alcune della maggiori opere realizzate dal CVM nel suo impegno nel Sud del Mondo. In tutto sono stati 30 gli impianti che il CVM ha contribuito a costruire o riabilitare nel 2011 tra pozzi scavati a mano, impianti gravitazionali e sistemi di protezione di sorgenti d’acqua provvedendo acqua pulita per 53.000 persone. Un impegno che ha il suo punto di forza nella formazione delle comunità locali nella gestione della risorsa idrica. Solo nel 2011 sono state formate 949 persone, persone che si occuperanno a livello comunitario della gestione dell’acqua, chiamate a contribuire alla costruzione dei pozzi, dei canali per far passare i condotti idrici, dei canali per l’irrigazione dei campi limitrofi alla sorgente.
Tra essi una parte costituisce il comitato WATSAN (Acqua ed Igiene) di villaggio, formato con il fine di gestire al meglio i lavori di costruzione, l’impianto stesso, una volta completato, e il consumo della risorsa idrica anche in un’ottica che facilita il lavoro delle donne, le uniche fino ad oggi responsabili della gestione dell’acqua in ambito familiare. La filosofia è quella di coinvolgere in maniera attiva le comunità beneficiarie e trasmettere le competenze per la sostenibilità degli impianti e per la diffusione capillare di norme igienico sanitarie basilari. La costruzione di un pozzo o di una sorgente diventa un processo di crescita per la comunità beneficiaria, che acquisisce competenze tecniche e fiducia nelle proprie potenzialità.
Una linea d’azione pienamente condivisa e in linea con quella dei vertici governativi, come è stato ribadito in occasione del Forum Mondiale dell’Acqua (Marsiglia, 12-17 Marzo 2012), durante il quale il governo etiope ha garantito il proprio impegno su due fronti: il primo è quello di istituire un programma per accelerare l’auto approvvigionamento dell’acqua al fine di raggiungere alcuni degli etiopi che vivono nelle aree rurali senza acqua pulita e che costituiscono il 30 della popolazione. Il secondo è quello di istituire un unico programma WASH (Water Sanitation and Hygiene) a livello nazionale attraverso la promozione di un sistema di auto approvvigionamento idrico che coinvolga le comunità locali affinché le famiglie siano incoraggiate a proteggere sorgenti di acqua pulita ed utilizzarle in maniera appropriata ed efficiente.
Il coinvolgimento della FAO quest’anno porta alla luce anche altri aspetti legati alla gestione e al consumo della risorsa idrica nella nostra parte del mondo: ci ricorda quanta acqua è necessaria per produrre il cibo che consumiamo sulle nostre tavole. Solo un esempio: sono necessari 1.500 litri di acqua per produrre un kg di grano, ma richiede dieci volte tanto la produzione solo di 1 kg di carne di manzo.
Due mondi diversi, uno che stenta ad avere l’acqua necessaria per mantenere condizioni igieniche sanitarie dignitose, l’altro che consapevolmente o inconsapevolmente di fatto quotidianamente consuma enormi quantitativi d’acqua. Tu da che parti scegli di stare?