Una vita, una storia, la storia di tante donne
Scegliere di parlare di una delle donne beneficiarie dello shelter è difficile; ognuna ha una storia che merita di essere ascoltata.
Quella di Daba (nome fittizio) ha più nomi e sono quelli dei suoi figli.
Daba parte 12 anni fa per lo Yemen.
La rotta migratoria che la portò fin là l’ha segnata indelebilmente: ha attraversato il deserto dancalo, dove gli uomini preposti ad accompagnarla hanno abusato ripetutamente di lei; ha poi attraversato il mar rosso, dove ha rischiato di essere inghiottita dal mare stesso se non fosse per le altre vite umane che sono state gettate in acqua per alleggerire la barca. Ha infine raggiunto le coste di un paese a lei sconosciuto, lo Yemen, un paese che non è stato certamente risparmiato da abusi e soprusi in quegli stessi anni.
Lavora come domestic worker, senza diritti riconosciuti, a volte senza salario, e in quegli anni dà alla luce la sua forza, i suoi 3 figli.
Degli anni passati in Yemen ricorda tutti i soprusi subiti; le sue cicatrici raccontano del fuoco impresso sulla sua pelle per punirla quando, stanca, rallentava il ritmo lavorativo; la testa bassa dei suoi bambini ricorda, il rispetto e il timore imposto ai loro corpi nei confronti di chi forse non lo meritava.
Oggi Daba e suoi 3 figli sono di nuovo in Etiopia, attraverso l’OIM hanno raggiunto il nostro shelter. Ora i bambini tengono la testa alta, stanno imparando a non avere più paura e Daba può finalmente elaborare, curare le ferite ed essere un insegnamento per tutte le altre che con lei hanno condiviso questi mesi nello shelter.
Da pochi giorni sono stati rimpatriati ad Arsi, la terra originaria di Daba, i bambini andranno finalmente a scuola e Daba ricomincerà la sua, la loro, nuova vita.
Giorgia Ricci
Volontaria in Servizio Civile CVM Etiopia