Wash-Up. Il progetto CVM per l’acqua e l’efficienza energetica in Etiopia
di Alessandro Borsetti, ingegnere responsabile del progetto WASH-UP
Dal novembre 2020, data di inizio del progetto Wash-UP, ad oggi, sono molte le difficoltà che CVM ha dovuto superare: prima l’epidemia di Covid, poi la guerra civile nella Regione del Tigray e ora gli scontri armati nella Regione Amhara.
Nonostante tutte queste difficoltà, sono molti i traguardi raggiunti. Tra questi annoveriamo i risultati ottenuti nel settore acqua: 43 sorgenti sono state protette, 4 acquedotti sono stati completati e altri 3 sono in costruzione, 5 nuovi pozzi sono stati trivellati e 3 di essi sono stati dotati di sistema di distribuzione dell’acqua, 81 pozzi con pompe a mano sono stati riparati e 19 sistemi di raccolta dell’acqua piovana sono stati installati in altrettante scuole. Tutte queste opere hanno permesso di garantire acqua pulita a 77.177 persone.
Sfortunatamente, per via dei conflitti in corso nella Regione Amhara, parte dei lavori sono ora sospesi. Questa situazione risulta particolarmente gravosa perché proprio in tale Regione era in corso di completamento uno di cinque tra gli impianti più grandi e importanti.
Per quanto riguarda i traguardi relativi all’efficienza energetica, che nelle zone rurali dell’Etiopia si traduce in riduzione della deforestazione e minimizzazione dei costi per l’acquisto di legname per cucinare, sono stati realizzati 13 sistemi a biogas e sono state distribuite 350 stufe a risparmio energetico, per un totale di 363 famiglie che beneficiano di questi interventi.
Inoltre, sul fronte dell’igiene in ambito scolastico, 7 scuole sono state dotate di servizi igienici e altri 2 blocchi di servizi igienici sono in via di completamento in altre due scuole. Grazie a queste realizzazioni, 5.617 bambini e insegnanti hanno accesso a delle latrine con migliori standard igienici.
Un altro obiettivo raggiunto da Wash-UP è la creazione di cooperative femminili: 18 cooperative sono state fondate, formate e supportate durante questi anni. Ora 458 donne, selezionate tra le più bisognose, dispongono di una fonte di reddito supplementare, con cui possono supportare loro stesse e le loro famiglie.
A corredo di tutte queste attività, sono state condotte una serie di iniziative formative dedicate alle varie tematiche del progetto: 837 persone sono state formate per gestire e riparare i sistemi idrici realizzati, 600 persone sono state formate su tematiche legate alla conservazione dei suoli e 2.635 persone hanno partecipato a corsi dedicati a igiene e salute.