Oltre duecento partecipanti per il seminario CVM Ri-umanizzare la scuola: Intelligenza artificiale e intelligenza emotiva in dialogo
di Fabrizio Leone, docente di Filosofia e Scienze Umane e formatore Cvm
Il seminario del Cvm di quest’anno 2024 è tornato ad essere molto frequentato e partecipato e ha presentato tanti relatori e relatrici tuttə di altissimo livello. La cosa positiva che si è notata in maniera evidente è stata la partecipazione e l’entusiasmo degli iscritti e delle iscritte. Tutte le sessioni sono state interessanti e stimolanti sia quelle mattutine sia quelle pomeridiane (con i laboratori pratici per mettere alla prova didatticamente esperienze innovative). Altro elemento profondamente positivo è stata la sintonia che si è sviluppata tra i relatori e le relatrici della mattina ma anche quelle e quelli del pomeriggio che hanno discusso animatamente delle questioni proposte dal seminario anche fuori dalle sessioni dedicate o durante i coffee break e durante le pause per il pranzo. Ogni intervento e ogni laboratorio ha sviscerato in maniera efficace un aspetto del tema generale affrontato dal seminario: riumanizzare la scuola alla luce delle possibili innovazioni provenienti dall’uso dell’intelligenza artificiale e al tempo stesso della necessità imprescindibile di ricollocare al centro dell’azione educativa le alunne e gli alunni i loro sentimenti i loro bisogni la loro dimensione emotiva, le loro aspettative. Tutti i contributi sono andati nel senso di fornire percorsi possibili per riorganizzare la scuola in questo senso, con Vera Gheno che ha messo in evidenza l’importanza di un linguaggio non violento all’interno del contesto educativo; con Cristiano Corsini che invece ha segnalato il ruolo centrale che un nuovo tipo di valutazione educativa e non selettiva e competitiva, potrebbe avere in un progetto di rinnovamento dell’attività didattica; con Daniele Novara che ha insistito su una nuova metodologia maieutica che faccia emergere competenze e conoscenze attraverso il dialogo e lo scambio cooperativo tra insegnanti e discenti; con Alberto Pellai che ha insistito sulla fragilità delle giovani e dei giovani nella fase preadolescenziale e sull’importanza di un uso equilibrato degli strumenti informatici e dello smartphone in particolare; con Giuseppe Ferraro che ha indagato l’importanza del tempo e dell’ascolto perché possa emergere la dimensione più autentica di alunne ed alunni nell’attività educativa; con Sauro Longhi che ha focalizzato l’attenzione su quanto nell’attività didattica può essere svolto efficacemente dagli strumenti dell’intelligenza artificiale e quanto invece resta ancora appannaggio esclusivo della relazione educativa tra docenti ed alunnə. Un seminario dunque che ha dato energia positiva a tutte le partecipanti e i partecipanti per ricominciare il nuovo anno scolastico con un atteggiamento positivo e trasformativo finalizzato a migliorare la scuola, renderla più efficace, più significativa e più adeguata rispetto alle sfide del presente e del futuro.