Lavoratrici domestiche etiopi in tempo di covid-19 – la storia di Yamrot
La storia di Yamrot – Mi chiamo Yamrot Enemayehu, ho 27 anni. Sono nata nel distretto rurale di Bibugn, a 80 km dalla città di Debra Marcos.
Il motivo per cui sono diventata una lavoratrice domestica è che mi sono sposata precocemente. Avevo 11 anni quando la mia famiglia mi ha costretto a sposarmi e così feci. Tuttavia vivevo separata da mio marito perché eravamo solo due ragazzini. Dopo il matrimonio la mia famiglia decise di farmi interrompere la formazione scolastica, ma io mi rifiutai e andai a vivere a casa di mia sorella, a Debra Marcos.
Mia sorella aveva dei bambini che per la maggior parte del tempo mi disturbavano e che mi creavano problemi durante il lavoro, così mi sono fatta assumere come domestica in un’altra casa. Ho prestato servizio in due diverse famiglie come lavoratrice a tempo pieno per tre anni. Le cose stavano andando bene per me, trovai un fidanzato. Poi rimasi incinta e persi il lavoro, così andai a vivere da sola. Il mio ragazzo era un lavoratore a giornata, si occupava dell’affitto e del cibo, ma dopo qualche tempo smise di aiutarmi. Perciò tornai a fare lavori part-time come lavare i panni, fare pulizie e cucinare gli “injera”, nostro pane tipico. Ho dato alla luce una bambina e vado avanti così.
Conosco i sintomi e i metodi di prevenzione contro il Covid-19. Adesso è difficile sopravvivere, perché molti datori di lavoro sono chiusi dentro le loro case e non assumono domestiche, prima di questa pandemia lavoravo in diverse famiglie contemporaneamente, più o meno vengo pagata, ma è difficile sopravvivere lavorando solamente in una casa.
In questa sfida nessuno mi sta assistendo a parte la Federazione Internazionale dei lavoratori domestici (IDWF) e il CVM che mi hanno fornito materiale sanitario e cibo come riso, olio e farina.
Sono felice per il loro sostegno nel bel mezzo di questa dura lotta, per me è una cosa molto importate. Grazie IDWF e CVM.
Yamrot Enemayehu