Il 2021: le attività del CVM
I bambini si lavano le mani nell’impianto costruito davanti la scuola Cash Primary School
La mancanza di beni primari come cibo, acqua pulita, un lavoro dignitoso, l’istruzione, insieme ad altre forme di ingiustizia ed emarginazione, privano uomini e donne della possibilità di una vita normale e della loro dignità di persone. Per questo il nostro impegno continua, dopo oltre 40 anni, perseguendo l’obiettivo di liberare dalla povertà i popoli del Sud del Mondo per ridare speranza e garantire il riconoscimento dei diritti umani.
Nell’ultimo aggiornamento vi abbiamo parlato dei risultati raggiunti nel 2020, un anno particolarmente difficile perché segnato dalla pandemia. Non è stato facile riorganizzare le attività in Etiopia e Tanzania, ma grazie all’impegno di tutti, volontari e donatori, siamo riusciti a rimetterci in piedi e continuare nelle nostre missioni.
Ad oggi, in questi Paesi, la situazione rimane complessa: far fronte alla pandemia è difficile in un luogo dove ancora troppe persone non hanno acqua a disposizione nemmeno per lavarsi le mani, dove per molti l’ospedale più vicino è a troppi chilometri di distanza e spesso non è fornito dei macchinari necessari alle cure più semplici. Inoltre, da qualche mese, incorre la guerra nella regione del Tigray, che ha messo in fuga dalle loro case milioni di persone.
In questo contesto il nostro impegno non diminuisce, anzi, è ora più che mai importante portare avanti tutte le attività che permettono a uomini, donne e bambini di migliorare le proprie condizioni di vita.
LE ATTIVITA’ DEL 2021
Da gennaio sono proseguite le attività del CVM in merito al progetto Wash up, il cui obiettivo è l’approvvigionamento idrico. Sono state messe in sicurezza due sorgenti, costruite due latrine nelle scuole primarie di due villaggi etiopi, realizzato un pozzo con cui un’intera comunità ha ora a disposizione acqua pulita e costruito quattro impianti di raccolta dell’acqua piovana nelle zone più isolate, dove non c’è altro modo di portarla perché non sono presenti sorgenti naturali. Queste opere hanno permesso a 11.511 persone di avere finalmente acqua pulita a disposizione per lavarsi, cucinare, pulire.
Anche le attività a sostegno delle lavoratrici domestiche etiopi sono continuate, con l’obiettivo di far riconoscere i diritti di questa categoria spesso vittima di condizioni lavorative insostenibili. Da gennaio ad oggi abbiamo costituito altre tre associazioni in Etiopia, oltre alle altre 42 già realizzate negli anni passati e sono stati tenuti corsi di formazione a 109 di queste ragazze con l’obiettivo di orientarle nel mondo del lavoro. Le associazioni ed i corsi permettono loro di condividere il percorso che hanno vissuto, spesso simile, e di formarsi su quelli che sono i loro diritti, rendendole più sicure e consapevoli.
A marzo inoltre, è stata organizzata una campagna di sensibilizzazione sui diritti delle domestiche nelle università etiopi, coinvolgendo 1.068 tra studenti ed insegnati. L’obiettivo di questa iniziativa è stato quello di educare le persone che un giorno potrebbero assumere delle domestiche nella loro casa su quelli che sono diritti di queste donne e l’importanza del rispetto degli stessi.
In questi mesi abbiamo anche previsto un supporto economico a 41 giovani domestiche che sono ritornate da paesi come Libano e Arabia Saudita: dopo essere state sfruttate ed aver visto calpestata la loro dignità sono arrivate al nostro centro di accoglienza dove hanno ripreso in mano la loro vita e ora stanno avviando la loro attività in proprio, finalmente al sicuro e vicino le loro famiglie.
Alcune ragazze fanno attività ricreative nel centro di accoglienza di Addis Abeba
Le lavoratrici domestiche che arrivano al nostro centro di accoglienza vengono seguite dal personale che le indirizza in un percorso di reinserimento volto a farle tornare ad avere fiducia in se stesse e nella vita dopo le esperienze traumatiche vissute. Anche quando tornano finalmente dalle loro famiglie, ci teniamo in contatto per assicurarci che stiano bene. I nostri follow up hanno coinvolto finora 121 giovani, che oggi affermano di essere soddisfatte della loro vita e sono felici di essere tornate ai loro villaggi.
Un’altra importante iniziativa a favore delle lavoratrici domestiche è la presentazione della legge C189 sul riconoscimento di questa mansione come vero e proprio lavoro, regolamentato come gli altri. A marzo e a maggio il nostro staff ha tenuto due incontri con autorità locali e capi religiosi in due regioni etiopi, in cui abbiamo informato su questa legge che favorisce l’integrazione delle lavoratrici domestiche nel mondo del lavoro. Un passo davvero grande, perché avere un contratto che regola queste attività permetterà a tante ragazze di non essere più sfruttate e di lavorare in modo dignitoso, con ripercussioni positive in tutta la loro vita.
La motivazione che ci spinge a portare avanti le nostre missioni è forte e grazie all’aiuto di tutti i volontari che ogni giorno si impegnano e ai donatori che credono fermamente che un mondo migliore sia possibile, possiamo vedere ogni giorno il sorriso e la speranza sui volti di donne, uomini e bambini che ogni giorno incontriamo.
Per continuare a sostenere le nostre attività è possibile donare tramite il sito https://donazioni.cvm.an.it/ odedicare un po’ del tuo tempo durante i banchetti per la promozione dei prodotti solidali, segnalando la disponibilità a territorio@cvm.an.it.