Buon primo compleanno Progetto STREAM!
La prima annualità del progetto STREAM sta arrivando a conclusione e i risultati raggiunti sembrano mostrarci che siamo sulla giusta strada.
In Etiopia sono oltre 4 milioni i bambini costretti a vivere in condizioni precarie, di povertà e mal nutrizione. Si stima che siano intorno ai 600.000 i bambini che vivono per strada, così come 500.000 coloro che pur non essendolo ancora, rischiano di finirci.
CVM a questo proposito sta cercando attraverso il progetto STREAM di mitigare questo fenomeno in costante crescita. Da un anno siamo attivi su quattro zone della regione Amhara, precisamente Bahir Dar, Ingibara, Finote Selam e Debre Marcos.
Dalla prima annualità di progetto prevedevamo di riuscire a supportare un totale di 120 bambini di strada proporzionalmente distribuiti tra le città sopra citate; i risultati hanno superato però le nostre aspettative, arrivando a raggiungere quest’obiettivo ben prima della chiusura del primo anno di progetto.
Questo ci ha mostrato e dimostrato il bisogno di intervenire in queste aree e in queste regioni, e insieme ai nostri partner di progetto questi risultati ci stimolano a rafforzare sempre di più il nostro impatto e la nostra collaborazione.Ciò che il progetto cerca di realizzare nel concreto è un’azione su più livelli. Per CVM è molto importante produrre un cambiamento alle radici; per questo i diretti beneficiari del progetto, ovvero i bambini e le loro famiglie, sono al cuore delle attività condotte.
Molti dei ragazzi di strada, lo sono a causa delle precarie condizioni economiche in cui riversano le loro famiglie; molti tentano di supportarle trovandosi un lavoro per strada, altri ancora andandosene altrove per non gravare sulle spalle dei genitori. Per altri ancora la strada non è una scelta, ma solo la diretta conseguenza di una necessità: molti dei ragazzi di strada non hanno più una famiglia da cui tornare, altri ancora sono stati cacciati di casa a seguito di un nuovo matrimonio, da parte di madre o padre, che li ha esclusi dal nuovo nucleo familiare. D’altra parte, molti di loro cercano di aiutare economicamente le rispettive famiglie, conducendo attività di strada come la pulizia di scarpe, piuttosto che la vendita di articoli o di genere alimentare. CVM fornisce loro del materiale per sostenere queste piccole attività lavorative.
Nella sede di Debre Marcos il progetto dispone di uno Shelter (centro di accoglienza) per questi bambini, che grazie al sostegno delle associazioni locali si configura ad essere un punto di riferimento e di sicurezza per chi è supportato dal nostro progetto. Molti di loro sono chiaramente restii al cambiamento, hanno perso la speranza e spesso disillusi faticano a credere nel prossimo. A questo proposito molte delle attività condotte mirano a fornire loro supporto psicologico e motivazionale: corsi di “behavior change”, incontri di counseling individuale, attività sportive e teatrali, si configurano come la rete d’azione entro cui il progetto invita e motiva i ragazzi alla crescita e al cambiamento.
Parallelamente è importante promuovere il loro ritorno a scuola; a questo proposito vengono forniti alle famiglie tutti i materiali educativi di cui necessitano, dai libri al pagamento delle rette scolastiche.
Oltre all’aiuto psicologico ed educativo che ricevono i bambini di strada, è importante provvedere alla salute di coloro che sono affetti da patologie o da qualche forma di disabilità. Uno dei criteri previsti dal progetto per la selezione è la loro condizione fisica, dando priorità ai soggetti più vulnerabili, tra questi i bambini e bambine positivi all’HIV.
Molte attività puntano ad implementare e accrescere la consapevolezza della società civile e delle istituzioni locali e non. Nel realizzare ciò, sono previsti trainings e meeting il cui scopo è quello di sensibilizzare le persone, renderle consapevoli e fare rete. Uno degli esempi più tangibili è come il corpo di polizia stia divenendo sempre più un sostenitore del progetto, divenendo uno dei primi organismi a sostegno dei ragazzi di strada. Ciò a cui si auspica nel tempo è anche una significativa implementazione della Child Rights Policy al fine di vedere accresciuti e rispettati i diritti ed i bisogni dei bambini.
Oggi, insieme alle associazioni locali e partner quali Muday Association e BiruhTesfa Children association, assistiamo e partecipiamo ai primi passi di un cambiamento. Possiamo ritenerci grati ed entusiasti della strada inaugurata e finora percorsa attraverso il progetto S.T.R.E.A.M., consci però di quanto lavoro ci sia ancora da fare e di quanto sia necessario mantenere salda la presa.
Lunga vita al Progetto STREAM!
Giorgia Ricci
Volontaria Servizio Civile -CVM Etiopia