CONSIGLI PRATICI PER SPOSTARSI IN ADDIS ABEBA
Che siate alla guida o passeggeri, spostarsi in auto in Etiopia è un’esperienza mistica. Per i più ansiosi può trasformarsi in un vero incubo, a cominciare dal fatto che sono tutti sempre molto di fretta e le strade pullulano di auto spericolate, il che rende la vita dei pedoni non proprio tranquilla!
Ma vediamo un po’ che cosa vuol dire spostarsi in auto in Addis Abeba.
Ad Addis, nelle ore di punta, il traffico può tenerti in ostaggio per oltre mezz’ora ed il guaio è che, in realtà, non sai mai bene quali siano le ore di punta. Pur facendo sempre la stessa strada, ogni giorno il traffico è diverso ed il tempo di viaggio può variare di mezz’ora o un’ora. Tra l’altro, così come in gran parte delle città etiopi, il 99,9 % delle auto sono Toyota, di cui la stragrande maggioranza sono Yari grigie. Immaginatevi di dover cercare il vostro taxi in un mare di auto identiche! Fortunatamente gli etiopi si sbizzarriscono con la fantasia, personalizzando moltissimo i propri veicoli con luci, strisce colorate, bandiere sventolanti, stickers con le facce di Che Guevara, Bob Marley o del Ras Hailé Selassié.
Ora, supponiamo ad esempio che vogliate andare al supermercato, in ufficio, oppure a trovare qualcuno in una giornata di pioggia.
In Addis Abeba, se non sei automunito, ci sono principalmente quattro modi per spostarsi: con uno dei taxi blu che trovi per strada; con un autista contattato tramite l’app Ride, con un autista di fiducia o, più semplicemente, a piedi.
Qualunque sia il tuo mezzo, per muoverti in Addis Abeba devi innanzitutto sapere dove vai, o perlomeno conoscere un minimo la città. Il problema è che, tranne per le arterie principali della città, non esistono praticamente indirizzi, ma solo punti di rifermento noti a tutti. Per cui, ad esempio andremo a casa di un amico che si trova dietro la Swiss Clinic, oppure nella via parallela all’Hotel Ruanda, in Bole Road e così via. C’è chi riesce ad orientarsi perché magari fa sempre la stessa strada oppure ricorrendo a Google Maps. Quando prendi un taxi, comunque, è importante che tu stesso conosca la direzione e che controlli il percorso che state facendo con il cellulare, perché spesso e volentieri nemmeno il tassista conosce il percorso, per cui non esitare a dargli indicazioni su dove svoltare o dove andar dritto.
I MEZZI DI TRASPORTO AD ADDIS ABEBA: TAXI BLU, RIDE e AUTISTA DI FIDUCIA
Il Taxi Blu è un servizio taxi onnipresente ad Addis. Solitamente usano delle Lada, macchine sgangherate che trovi facilmente agli incroci o davanti ai negozi e in posti affollati. Bada bene, però, che il prezzo va prima contrattato con l’autista, il quale inizialmente sparerà con molta probabilità una tariffa troppo alta – sei ferengi, straniero – adducendo le più svariate motivazioni. Una scusa molto in voga è quella per cui c’è traffico e quindi ci si mette di più. Inoltre, non essendoci né tariffari né contachilometri, all’arrivo potresti rischiare che il tassista ti chieda più di quanto pattuito o che cerchi di fregarti in qualche modo. Pertanto, non è di certo il mezzo consigliato se si è appena arrivati in Etiopia.
Ride è la versione Etiope di Uber americano, un’applicazione che mette in contatto autisti e passeggeri in cui bisogna registrarsi, inserire posizione e destinazione e attendere che l’app avvisi gli autisti della zona. Quando qualcuno accetta, ti arriva nome, foto, numero di telefono, posizione GPS nonché modello e targa del mezzo. E qui ti verrebbe da pensare: “il peggio è passato”. E invece no! Chi è il tipico autista del Ride? Essendo un’applicazione, chiunque può registrarsi e diventare autista, quindi il tuo conducente potrebbe essere un signore di una certa età che non parla inglese e conosce solo il suo quartiere, oppure un ragazzino, magari uno studente, che fa il driver per arrotondare; o ancora, qualcuno che lo fa di ‘professione’ e che quindi parla un po’ d’inglese e conosce la città. Dunque, tornando al nostro viaggio, l’autista ti chiama o sei tu a contattarlo per cercare di capire dove potete incontrarvi. Se sei fortunato parla inglese, altrimenti trovi sicuramente qualcuno nei paraggi a cui passare il cellulare perché possa dare indicazioni – non vi preoccupate sono abituati a scene simili! Nel caso la fortuna non ti assista ma riusciate a comunicare un po’, gli dai appuntamento vicino ad un punto di riferimento noto, del tipo “troviamoci a Menarol Building”, cosicchè poi puoi metterti a cercarlo tra le Toyota parcheggiate – anche se probabilmente sarà lui ad avvistarti per primo, visto che sei bianco!
Il Ride è più sicuro del taxi blu ed è più economico del taxi privato, ma come avrai intuito ha lo svantaggio del doversi dare indicazioni per trovarsi. Tuttavia, il prezzo del viaggio viene stabilito dall’applicazione con una quota fissa per la chiamata e una parte calcolata in km o tempo di viaggio, quindi su questo non si discute. Inoltre, lo scambio di nome, numero e targa del mezzo è una garanzia, poiché gli autisti sanno che se succede qualcosa rischiano di essere eliminati dall’applicazione e quindi di perdere il lavoro.
Per la cronaca, esistono diverse piattaforme di trasporto automobilistico come Ride, con quote e politiche leggermente diverse, ma tutte funzionano con lo stesso principio e molte volte gli autisti sono iscritti a più piattaforme contemporaneamente per prendere più clienti.
Infine, c’è l’autista di fiducia, solitamente un contatto passatoti da qualcuno che abita in Etiopia da molto tempo. Si tratta di una persona affidabile e sicura, che parla inglese, ti viene a prendere sotto casa e ti accompagna dove vuoi, magari anche ad orari improbabili della mattina presto o della sera tardi. Se devi andare fuori città o in clinica ti accompagna e, se serve, ti aspetta. Non è solo un semplice autista, è un vero e proprio accompagnatore e un traduttore, nonché una persona che conosce le scorciatoie e sa risolvere i problemi più comuni: hai bisogno di comprare un tavolo? Hai un problema con la sim del cellulare? Lui conosce il posto giusto. Spesso offre consigli su cosa fare, dove andare o cosa mangiare durante una qualche festività. Con questo tipo di autisti non devi stare a spiegare luoghi e destinazioni, perché li conoscono o altrimenti se li annotano, dopodiché non sono più un problema. Insomma, di lui ti puoi fidare. Ovviamente questo tipo di servizio è il più caro, ma avere un austista di fiducia significa avere un pacchetto di servizi in un’unica persona.
IL MIGLIOR MEZZO PER SPOSTARSI IN ADDIS ABEBA
Nella mia permanenza ad Addis Abeba ho avuto modo di provare tutti i mezzi di trasporto e posso dire che l’utilizzo di Ride è sicuramente un’esperienza entusiasmante perché ogni volta incontri persone diverse con cui possono sbocciare bellissime conversazioni: magari ti raccontano un po’ dell’Etiopia, di Addis e della sua storia; di feste e celebrazioni; ti danno consigli su dove andare e su come muoverti; ti spiegano i retroscena politici ed etnici di quello che leggi sul giornale o magari t’insegnano un po’ di amarico. Gli etiopi sono sempre molto accoglienti e calorosi e se vedono che sei genuinamente interessato si fanno in quattro per aiutarti.
Personalmente, però, ritengo che il modo più bello per conoscere la città è andare a piedi, cosa che ti permette di immergerti nel vivace fermento delle vie della capitale. Camminando per la città, ti confronti con i suoi diversi aspetti contrastanti: sontuosi palazzi misti a baraccopoli; roboanti Mercedes dai vetri oscurati che affiancano asini sovraccarichi di legna o altra merce, così come carretti in legno spinti da venditori ambulanti bambini. Camminando, scopri anche strade e locali nuovi, magari per prendere un caffè o comprar la frutta, ma soprattutto incontri la gente del posto, passi in mezzo a loro: alcuni ti beffeggiano chiamandoti ferenji – straniero – o ti chiedono soldi; altri, soprattutto bambini, ti salutano curiosi. Di certo è bene mantenere sempre alta la soglia dell’attenzione sulle proprie tasche perché, specie nei posti affollati, ci sono i borseggiatori, ma con un po’ d’attenzione solitamente non ci sono problemi e muoversi a piedi è il miglior modo per entrare in contatto con la vera Etiopia, crogiolo di popoli, culture e tradizioni che manifesta così la sua parte più autentica.
Jonathan Ascani