Corsi di formazione per insegnare l’italiano ai migranti | Grande partecipazione alle lezioni organizzate da CVM con l’Università Ca’ Foscari
Lunghi, faticosi, intensi, ma ricchi di informazioni i tre fine settimana dedicati a creare i presupposti per acquisire conoscenze, abilità e competenze, necessarie ai facilitatori linguistici impegnati ad accompagnare il percorso di apprendimento della lingua italiana come lingua seconda da parte dei cittadini non italofoni. Con un’attenzione particolare per gli analfabeti nella lingua madre o chi ha un livello basso di scolarità nel Paese di origine. Come, per esempio, alcuni gruppi di migranti che arrivano in Europa.
La professionalità dei docenti del corso, provenienti dall’Università Ca’ Foscari di Venezia ha permesso di rendere la “fatica” intensa e piacevole. Il percorso ha coinvolto 37 partecipanti tra insegnanti, facilitatori linguistici, operatori SPRAR, insegnanti volontari e altri.
La formazione, realizzata dal 2 al 18 dicembre, per tre weekend consecutivi, nella sede CVM, ha toccato campi ed argomenti vari. Il primo blocco ha riguardato l’approfondimento del quadro teorico di riferimento. Si è proceduto all’analisi dei bisogni e delle motivazioni degli adulti, delle problematiche legate all’apprendimento dell’italiano, delle caratteristiche dell’intervento didattico e del ruolo del docente facilitatore. Gli altri due momenti hanno avuto come focus l’apprendente analfabeta o debolmente scolarizzato, del quale sono state delineate le peculiarità; sono stati altresì analizzati alcuni aspetti legati all’organizzazione dei corsi, all’elaborazione del curricolo e alla gestione di aula e materiali. Nel corso dei diversi momenti formativi, si sono alternate parti teoriche e attività laboratoriali, declinando, dal punto di vista operativo, i fondamenti scientifici esposti su alcuni temi, quali le tecniche didattiche, le abilità linguistiche e le strategie per la gestione di classi.
Gelsomina Viscione – responsabile migrazione CVM