CVM si unisce alla giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria e nel mondo
CVM, insieme a FOCSIV, raccoglie l’ Appello di Papa Francesco a creare “Una catena di impegno per la pace” che “unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà!”. Sabato 7 settembre dalle 19.00 alle 24.00 in contemporanea con piazza San Pietro, CVM osserverà momenti di preghiera e digiuno perché, come ha detto Papa Francesco, “l’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza”.
Il Presidente FOCSIV, Gianfranco CATTAI, rispondendo alla domanda “Cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo?” dichiara: <<Insieme ai nostri volontari all’estero ed a quelli che in Italia sono impegnati in un quotidiano lavoro di educazione, insieme ai nostri fratelli e sorelle musulmani immigrati con cui condividiamo percorsi di interazione e co–sviluppo, insieme ai giovani appena rientrati dai campi di lavoro e conoscenza, dialogo e ricerca nelle periferie del mondo, ADERIAMO a questa storica giornata di preghiera e digiuno per levare alto il grido della pace. Così i nostri 65 organismi di volontariato internazionale cristiani sparsi su tutto il territorio nazionale si uniscono alla“giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in medio Oriente, e nel mondo intero (…) insieme ai fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà”>>.
Rispetto alle parole del Pontefice, che con forza esorta anche “la Comunità Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana”, FOCSIV rilancia la sua denuncia verso la comunità internazionale: per il suo immobilismo e per l’incapacità di intraprendere una soluzione negoziale capace di garantire pace nella giustizia. A riguardo aveva evidenziato come il Consiglio di Sicurezza dell’ONU dovesse imporre il cessate il fuoco anche negoziando con la Russia la garanzia di mantenere un’area di influenza sul Mediterraneo, nella prospettiva di una Siria unitaria, federale e democratica. Oggi, afferma CATTAI, “forse non è ancora troppo tardi per coinvolgere l’intervento di paesi emergenti non allineati come lo stesso Brasile. Se questo paese, che ha ospitato ora la GMG, intraprendesse l’iniziativa di mediazione darebbe un esempio concreto ai giovani del messaggio del Papa di “ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione.”