Domestic workers: una schiavitù moderna
Vogliamo raccontarti una storia, quella di Salomè, 14 anni. Anche se il suo percorso è già quello di una donna.
Siamo a Bagamoyo, che in Swahili vuol dire “deponi il tuo cuore”. Il nome della città fu scelto perché in passato era tristemente nota per essere il porto da cui salpavano le navi degli schiavi dell’Africa orientale.
“Deponi il tuo cuore”, “abbandona ogni speranza”. Proprio questo deve aver pensato Salomè il giorno in cui ha visto sua madre prendere accordi con quell’uomo, venuto per portarla in città a lavorare presso una famiglia ricca.
Da quando il papà di Salomè se ne è andato, la mamma ha fatto ogni sforzo per assicurare ai suoi otto bambini almeno il necessario per vivere. Salomè è la più grande e ha cercato in tutti i modi di aiutarla, ma non è bastato. La mamma le ha così chiesto un sacrificio ancor più grande: lasciare la sua casa.
Salomè sa che è suo dovere sacrificarsi per la famiglia. Non andrà più a scuola. Non vedrà più le sue amiche. Probabilmente non vedrà mai più sua madre e i suoi fratelli. Non potrà comunicare con loro. Lavorerà tutti i giorni per guadagnare 18 euro al mese che lo stesso procacciatore spedirà a casa. Non avrà nessuna sicurezza, né tutela contrattuale. Non solo, ciò che rischia è tanto, troppo per una bambina: le ragazzine come Salomè, anche più piccole di lei, vengono spesso picchiate, abusate ed esposte al contagio dell’HIV. E così scompaiono rapidamente dal mondo.
E’ un universo invisibile quello della schiavitù femminile in Tanzania a cui CVM sta cercando di fare fronte. Le stime parlano di oltre 1 milione tra donne e bambine, ma potrebbero essere molte di più (almeno una famiglia su otto tiene in casa delle “schiave” come Salomè!). Una moderna forma di schiavitù, senza catene.
Quando abbiamo liberato raggiunto Salomè, in lei non c’era più ombra della freschezza e della gioia dei 14 anni. Gli occhi tristi, la schiena curva, le mani piene di piaghe. Oggi la sua vita è cambiata grazie a CVM, ma tante altre bambine come lei hanno bisogno di Te. Vogliamo farle uscire dall’ombra di abusi e fatica in cui sono confinate.
- Riportandole a scuola
- Aiutando le più grandi con attività di micro-credito
- Vogliamo che il loro lavoro in Africa, sia tutelato ed equamente retribuito.
Dal 1978 CVM lotta contro la povertà e le ingiustizie sociali. In Tanzania e in Etiopia, grazie a persone sensibili come te, abbiamo aiutato oltre 11.000 donne e bambine, vittime di povertà e abusi.
Oggi, per continuare ad aiutare bimbe come Salomé abbiamo bisogno del tuo sostegno. In occasione dell’8 marzo – la Giornata Internazionale dei diritti della Donna – ricorda con noi le donne-bambine come Salomé che sono oggetto di schiavitù silenziose! Puoi aiutarla a riconquistare libertà e dignità, a tornare a scuola. Puoi restituirle speranza nel futuro.
Scegli anche tu di dare un futuro ad una schiava-bambina come Salomè.