Donne. Migranti | Assemblea CVM 2018
La violenza sulle donne migranti: sfruttamento, emarginazione, tratta
Sono donne. E sono migranti. Sul filo di questa doppia appartenenza si snodano le storie di migrazione di chi si è lasciato alle spalle un paese, il proprio, per costruirsi una vita altrove. Se ne parlerà all’evento “Donne. Migranti. La violenza sulle donne migranti: sfruttamento, emarginazione, tratta”, organizzato da CVM, domenica 18 novembre a Porto S. Giorgio (viale delle Regioni, 6) ore 15:00, per ascoltare la viva voce di chi si porta dietro, e dentro, un viaggio carico di aspettative e progettualità, di sfide ed attraversamenti di confini umani e geografici.
Per qualcuno è stato tendere un ponte tra due nazioni, riscoperta della vita umana e del suo valore attraverso la scrittura. Per altre, invece, l’approdo in un altrove che diventa anche presente denso di violenze e prevaricazioni, come è il caso delle vittime di tratta, sfruttamento ed emarginazione.
A narrare del suo tendere un ponte tra due sponde, l’Italia e la Siria, sarà Asmae Dachan, giornalista professionista freelance e scrittrice italo-siriana, a cavallo tra due mondi dove il primo è paese di nascita, e il secondo “eredità” familiare oltre che scenario di guerra al quale dare una voce dove c’è il silenzio, per raccontare ciò che non viene detto. Dachan scrive per Panorama, Il Fatto Quotidiano, Antimafia Duemila e Tellus Folio. Attivista per i diritti umani, è impegnata da anni nel dialogo interreligioso. Nel 2015 l’Ordine dei Giornalisti delle Marche le ha assegnato il premio “A passo di notizia” per i suoi reportage giornalistici in Siria.
Ad aprire uno spiraglio, invece, sul fenomeno della tratta di esseri umani, sarà suor Maria Rosario “Charo” Bolanos, membro della Congregazione delle Suore Oblate del SS.mo Redentore. Da anni suor Charo, che oggi gestisce “Casa Irene”, si occupa di supporto psicologico e materiale a donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale, per dare vita ad attività di accoglienza ed inclusione e scongiurare così il rischio dell’emarginazione sociale.
Dalla Siria agli scenari di accoglienza in Italia si arriverà fino in Africa, dove CVM, attivo in Etiopia e in Tanzania, traccerà una panoramica delle attività attualmente in campo a sostegno delle donne appartenenti ai gruppi più vulnerabili – in particolare delle lavoratrici domestiche – grazie all’attivazione di programmi di reintegrazione sociale ed economica attraverso la formazione, la sensibilizzazione e il potenziamento della società civile.