Gala Chalbia, procedono i lavori per i nuovi punti d’acqua.
Il villaggio di Gala Chalbia si trova in Gamo Gofa, zona delle Southern Regions, ricca di diversità di ambienti ed ecosistemi, così come da etnie e lingue parlate in questa area, composta da un totale di 19 sub-regioni.
Arriviamo nel piccolo paradiso di Gala Chalbia dopo circa 10 ore di strada, la maggior parte sterrata. Alrumore delle macchine, fiumi di bambini corrono per strada, occhi limpidi e luminosi, come se vedessero Babbo Natale in persona. L’accoglienza da parte della comunità è davvero grandiosa. Con fierezza ci mostrano il villaggio, sviluppato sul versante di un monte, con i suoi sentierini decisamente ripidi e faticosi! Qui il nostro obiettivo, mio e di Lia Romano, rappresentante Paese Etiopia CVM, è di vedere ed esaminare alcuni siti selezionati per costruire 7 punti acqua, alimentati a monte da una sorgente, i quali riforniranno circa 730 famiglie.
L’analisi dei siti avviene in presenza di Noah, l’ingegnere CVM dell’ufficio di Basketo. Con noi c’è anche Father Owen, direttore di APA (ONG irlandese partner di CVM). E poi Sheferaw, il responsabile del Water Office di Sawla; Hailu e Abel, i muratori dello staff CVM di Basketo, impegnati nella costruzione della fondazione del serbatoio.
Dopo l’esame dei futuri punti-acqua, pranziamo sotto un maestoso albero di mango, al fresco, con tutta la comunità. Ci offrono miele, pane di farina di mais, arachidi raccolte e tostate in loco, banane, mango e altra frutta buonissima. Tutto preparato minuziosamente dalle donne locali, che in effetti mostrano un po’ di agitazione nel pranzare con i faranji. A seguire, comincia l’incontro con i leader della comunità. Viene spiegato loro il progetto, il numero totale di punti acqua, la quantità di acqua di cui potranno usufruire e l’irrisoria tariffa a cui dovranno sottostare, per poter beneficiare del punto acqua. Tra i numerosi ringraziamenti e benedizioni, cerchiamo di rispondere alle domande e alle loro perplessità.
Ci mettiamo nuovamente in cammino, questa volta verso la sorgente che rifornisce il villaggio e che alimenterà il sistema idrico. Il sentiero è parecchio dissestato, fa molto caldo e il sole ‘picchia’ forte.Arriviamo nel letto di un fiume quasi totalmente asciutto e scorgiamo ad una cinquantina di metri più inalto di noi la sorgente. Un po’ a fatica riusciamo a raggiungerla, dopo un breve ma intenso passaggio molto esposto sul pendio, dove siamo obbligati a procedere un passo dietro l’altro.La sorgente è subito presa d’assalto dal nostro seguito di bambini, super assetati dopo la salita.
Finalmente ci rinfreschiamo anche noi dopo la sfacchinata. Mentre lo staff esamina la costruzione in cemento, fatta ad hoc per proteggere la sorgente naturale, cominciano ad arrivare tante bambine munite di taniche e tanichette. Proprio queste bimbe, dai 5 ai 12 anni circa, si devono occupare del rifornimento di acqua per tutta la famiglia. Rimango un po’ sconvolta se penso al sentiero e allo sforzo che ho fatto nel raggiungere questo posto, armata di sola macchina fotografica e bottiglietta d’acqua. Ed invece loro riempiono bottiglie, tanichette e taniche da 25 litri, che in attimo caricano sulla schiena e portano a casa, aiutate dai fratellini, ancora più piccoli. Pazzesco, la mia fatica quotidiana sta nell’aprire un rubinetto, mentre loro sembrano così abituate e pratiche a questi grandi sforzi…
Chiara Costamagna – Volontaria servizio civile