Il banano – La testimonianza di Alessandro
Alessandro, il nostro ingegnere ambientale in Etiopia, ci racconta un’esperienza emozionante vissuta nella scuola primaria di Lallante nella Regione di Gazae Gofa durante un sopralluogo tecnico.
“Il 2 dicembre siamo andati con lo staff alla scuola di Lallante. Qui avremmo passato la giornata per valutare lo stato dell’impianto di raccolta dell’acqua che il CVM ha costruito adiacente alla scuola per dare la possibilità ai bambini di lavarsi le mani frequentemente come forma di prevenzione dal Covid.
Appena siamo arrivati, come sempre accade, tutti i bambini sono corsi curiosi verso di noi. C’è una bambina in particolare con cui ho incrociato lo sguardo, ma inizialmente non do peso alla cosa.
Inizio il mio lavoro con gli altri membri della staff, controllando il funzionamento delle cisterne di raccolta dell’acqua e confrontandomi con loro. Ho la sensazione di essere osservato: la bambina, dagli occhi che parlano, non distoglie lo sguardo da me, rimane incantata a fissarmi.
Passa poco tempo, mentre parlo con il responsabile lei mi si avvicina senza timore, scruta i miei occhi con curiosità e un misto tra incredulità e meraviglia. Trattenendo un sorriso mi prende per mano. Mi lascio guidare da questa bambina che arriva a malapena al mio ginocchio. Hiwot è il suo nome, che in aramaico significa “vita”.
Non mi parla, non conosce la mia lingua. Mi porta poco più in là, verso la delimitazione del cortile della scuola, tra gli alberi. Si ferma e mi guarda di nuovo con i suoi occhi grandi color ebano: muove velocemente le piccole dita dai suoi occhi ai miei, dai miei all’albero di banano che abbiamo davanti. Hiwot è rimasta colpita: i miei occhi verdi e gialli hanno lo stesso colore del “suo” banano.
Continua a muovere le manine tra noi e l’albero, poi sorride e mi abbraccia. Mi lascio condurre dall’unicità del momento.
Quando abbiamo terminato il lavoro alla scuola, saluto Hiwot con un grande sorriso: con la sua semplicità mi ha regalato una grandissima emozione. E’ proprio vero quando penso che ritroviamo noi stessi negli occhi dei bambini.”
La piccola Hivot