Il bene comune
Siamo Silvana e Franco, in Etiopia per una missione di monitoraggio e valutazione tecnica di alcuni interventi riguardanti il progetto “POTENZIAMENTO RUOLO DONNE PER ACQUA, IGIENE E SVILUPPO COMUNITARIO NELLA SNNPRS”.
Siamo appena tornati dai diversi sopralluoghi effettuati nella zona di Sawla / Basketo dove sono localizzati gli interventi CVM sugli impianti idrici.
Durante il lungo viaggio di presa visione dei luoghi e di verifica dei lavori, al di là delle questioni tecniche che ci hanno coinvolti per lo specifico incarico assegnato, abbiamo avuto l’opportunità di condividere alcuni momenti di intensa partecipazione delle comunità locali a quanto si sta realizzando per favorire un importante cambiamento nella vita delle persone del villaggio cercando di agevolare il più possibile l’approvvigionamento dell’acqua.
Due momenti sono stati particolarmente significativi e riguardano entrambi l’intervento di distribuzione idrica nella zona di Zanga Dorimale dove si sta realizzando un “gravity” che consentirà al villaggio di avere acqua pulita e facilmente accessibile.
Il “gravity” è, in sintesi, un piccolo acquedotto che prende acqua da una sorgente e la convoglia, con una tubazione, in un serbatoio di accumulo da cui partono le diramazioni, che alimentano i punti di distribuzione dell’acqua nelle varie parti del villaggio.
La sorgente in questo caso si trova molto in alto rispetto al villaggio e la gente è attualmente costretta a un lunghissimo cammino, di oltre due ore, per approvvigionarsi dell’acqua necessaria.
Anche noi abbiamo percorso un lungo tratto di questo faticoso cammino per arrivare alla zona dove sono in corso i lavori.
La prima sorpresa è stata quella di trovare un gran numero di persone della comunità al lavoro per lo scavo della trincea e per la posa della tubazione. Oltre 50 persone si affaccendavano nello scavo a mano della trincea e nella posa del tubo. Altre, trasportavano a spalle, con la più semplice ed efficace tecnica, in mancanza di altri mezzi di trasporto, i rotoli di tubo. Altri ancora procedevano alla chiusura dello scavo, quasi in una rudimentale catena di montaggio.
Ma la cosa che più ci ha impressionato è stata la “riunione di lavoro” che ad un certo punto si è spontaneamente indetta. Tutte le persone presenti si sono radunate all’ombra di un grande albero, dapprima per ascoltare le spiegazioni dei tecnici CVM e del responsabile locale del comitato per l’acqua, sull’andamento dei lavori e poi per discutere i problemi legati alle condizioni e ai carichi di lavoro. In un animato confronto le varie proposte venivano ascoltate e poi votate dai partecipanti con un grande applauso in caso di condivisione e in caso contrario con vivaci disapprovazioni. Insomma una bellissima manifestazione di “democrazia diretta” nella quale gli interessati, oltre a prendere coscienza dell’importanza dell’acqua, hanno saputo individuare e gestire in maniera collettiva il bene comune.
Il secondo significativo momento si è svolto invece nel villaggio ed è rappresentato dal discorso di un leader religioso locale che, in rappresentanza delle diverse confessioni che si sono messe a capo dell’iniziativa per la realizzazione dell’opera in assenza di accordo tra le parti politiche e amministrative, oltre ai ringraziamenti di rito al CVM, ha sottolineato il lungo e travagliato percorso di ricerca di finanziatori di un’opera così importante per la comunità. Nell’occasione ha particolarmente colpito la nostra attenzione il pensiero del leader che, andando oltre l’oggi, ha sottolineato l’importanza di quest’opera per le future generazioni, che potranno più facilmente godere di un bene fondamentale quale è l’acqua.
A conclusione del momento una manifestazione di ringraziamento con musica e danze.