Il coraggio delle donne contro la violenza | Cresce il numero delle denunce, grazie all’impegno dei facilitatori di giustizia sul territorio
Priska ha 45 anni, vive sola con i suoi due figli e per mantenere l’intera famiglia manda avanti un piccolo allevamento di galline e capre nel suo villaggio, Kisanga, un raggruppamento di case di fango nel mezzo assolato e polveroso del distretto di Bagamoyo. Priska, oltre ad essere la colonna portante della sua famiglia, è la Community Justice Facilitator della sua facilità. Quando una donna subisce una violenza può rivolgersi proprio Priska per ricevere sostegno e aiuto. Ed essere sostenuta nel trauma e denunciare il responsabile. Il facilitatore di giustizia, in altre parole, svolge il ruolo che hanno i Centri antiviolenza in Italia. A tutt’oggi sono 196, sparsi nel territorio di Bagamoyo, dove vivono circa 300 mila persone. E sono sostenuti e coordinati da CVM.
Attraverso eventi e incontri per sensibilizzare la comunità sui diritti dei più deboli, i facilitatori vengono aiutati nella loro opera di sensibilizzazione anche dai 93 gruppi per la protezione dei diritti di donne e bambini (WCM), sparsi in 26 circoscrizioni.
Sostenere la cultura del rispetto per le donne è una missione globale. La violenza è una inclinazione drammaticamente estesa anche in Italia. Nella (all’apparenza) tranquilla provincia di Fermo, nei primi sei mesi del 2016, c’è stata una denuncia nel Centro anti violenza per ogni 4000 abitanti. Nel distretto di Bagamoyo, nello stesso periodo di tempo, le donne che si sono rivolte ai facilitatori sono una ogni 703 abitanti. Lo dimostra uno studio approfondito che CVM sta portando avanti con la polizia locale e con la rete dei facilitatori di giustizia. Lo scopo è capire se gli sforzi messi in campo stiano portando risultati, se madri e figlie abbiano meno timore di denunciare ciò che hanno subito. Dai casi raccolti emerge un quadro chiaro: sempre più donne decidono di rivolgersi a un Facilitatore per denunciare le violenze. Nel 2015 le denunce erano 224, oggi solo nei primi 6 mesi del 2016, sono già 407. Di queste, più del 30% è stato denunciato alla polizia e metà dei casi sono stati portati davanti ad una corte di giustizia. Ci troviamo di fronte a risultati importanti, che rivelano come la comunità coinvolta sia sempre più consapevole dei propri diritti.
Fulvio Parodi – Servizio civile Tanzania