Il ruolo delle Ong nello sviluppo rurale
Federico Perotti, autore del libro "Con i piedi per terra" , spiega come oggi più che mai, in certe zone del mondo, la lotta alla povertà deve basarsi su un rapporto equilibrato con il proprio territorio. Per questo, le persone che vivono la terra, hanno un ruolo centrale nel determinare uno sviluppo locale intelligente e sostenibile.
I dati sui progetti dello sviluppo rurale nei PVS mostrano una media di incremento nella produttività dei campi dell’80 per cento in 57 Paesi in via di sviluppo, con una percentuale che sale al 116 per cento nei progetti africani.
Basti pensare che nello stesso continente europeo il 56% della popolazione dei 27 Stati membri dell'Unione europea (UE) vive in zone rurali e queste ultime rappresentano il 91% del suo territorio; è quindi evidente che lo sviluppo agricolo costituisce un settore di vitale importanza.
Nelle aree rurali inoltre si concentra il maggior numero di ong che devono accogliere una delle più grandi sfide di oggi, quella della sovranità alimentare.
È in questo contesto che deve inserirsi il lavoro di una ong: “un’organizzazione che oggi possa dare un contributo concreto per lo sviluppo rurale si caratterizza preferibilmente come un’entità piccola, ma solida, che sia in grado di tessere e mantenere delle relazioni nel tempo”, continua Perotti, “per questo sono fondamentali partenariati strategici e duraturi con le organizzazioni contadine dei paesi del Sud”.
Fonte: VPS