La Germania propone di europeizzare la politica sulle crisi umanitarie e i rifugiati, destinandole il 10% del bilancio comunitario.
ll ministro dello sviluppo tedesco, Gerd Müller , ha approfittato del WHS (World Humanitarian Summit) per richiamare l’attenzione dell’Europa sulla questione dei rifugiati, chiedendo che una strategia di risposta combinata sia finalmente adottata per implementare le misure volte ad arginare le crisi umanitarie.
La proposta prevede la nomina di un commissario ad hoc che si occupi esclusivamente di pianificare una strategia Europea per i rifugiati, disponendo di un fondo unico UE pari al 10% del totale, superando la divisione di competenze esistente tra le diverse istituzioni e i diversi capitoli di bilancio.
Lo scetticismo è naturale anche su questo tentativo di trovare una risposta coesa dell’Europa, visto tutti i fallimenti avvenuti negli ultimi mesi; come non pensare al flop della relocation dei migranti da Italia e Grecia che ad oggi ammonta a solo l’1% di quanto previsto, o ancora alla promessa di inviare fondi per rifugiati nel Medio Oriente ancora non del tutto mantenuta.
In generale L’Europa è divisa tra strategie più morbide volte all’accoglienza dei rifugiati, come Germania o Olanda, e linee dure di Paesi come l’Ungheria e la Repubblica Ceca, ma quello che resta sempre invariato è la non condivisione della responsabilità sul problema da parte di tutti gli Stati membri.
Sulla scia di tutto ciò il Ministro tedesco Müller afferma “Non possiamo passare da un vertice all’altro, disponendo strategie che non soddisfano.” Secondo Müller quindi, si rende necessario, per evitare altre azioni frammentarie, che la questione dei rifugiati sia affidata a livello europeo ad un unico commissario che si occuperebbe di amministrare circa il 10% del budget UE.
FOCSIV considera con interesse la proposta tedesca, soprattutto nel momento in cui va a ricostruire i valori fondanti dell’Unione europea ancorati sul riconoscimento della dignità umana e dei diritti umani. Chiede che a questa proposta facciano seguito delle azioni concrete e condivise da tutti gli Stati UE e che il WHS sia un’occasione importante per arrivare al più presto alla definizione di una politica umanitaria europea e mondiale lungimirante, che miri a far fronte in modo realmente solidale ai diritti dei rifugiati.