La realizzazione dei tre pozzi in East Gojam e East Enawuga
Il 22 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua, volta a sensibilizzare l’obiettivo n.6 dell’Agenda 2030 con cui si vuole garantire la disponibilità, per tutti nel mondo, di acqua e servizi igienico-sanitari entro il 2030.
Quest’anno, il tema su cui si focalizza la Giornata Mondiale dell’Acqua è il grande valore di questo bene. Un valore che è molto più del suo prezzo: l’acqua è fondamentale per le nostre famiglie, il cibo, la cultura, la salute, l’istruzione, l’economia e l’integrità dell’ambiente naturale. Se trascuriamo qualcuno di questi aspetti, rischiamo di gestire male questa risorsa finita e insostituibile. Senza una comprensione completa del vero valore multidimensionale dell’acqua, non saremo in grado di salvaguardare quella che è una risorsa fondamentale a beneficio di tutti.
Alla fine di febbraio lo staff Etiope del CVM ha raggiunto Debre Werk, nella regione di Amhara. Qui, ogni mattina all’alba, l’ingegnere ambientale Alessandro, ed i tecnici Tejibar a Baje partivano per visitare i villaggi dell’East Gojam e East Enawuga per effettuare lo studio geologico necessario per costruire tre pozzi con cui sarà possibile portare acqua pulita alle comunità locali.
“Anche in questa zona, come altre in Etiopia, il paesaggio è desertico e ci sono lunghissimi periodi di siccità. Le temperature sono molto alte e le donne e le ragazze, che hanno il ruolo di provvedere all’acqua per la famiglia, camminano sotto il sole ogni giorno anche per più di 10 kilometri. Raccolgono l’acqua in grandi taniche che poi riporteranno a casa in spalla.” Ci spiega Alessandro.
Bambine e ragazze prendono l’acqua dal pozzo del villaggio
Per la realizzazione di un pozzo sono diverse le fasi di lavoro e richiedono un periodo preliminare di studio del terreno per capire in quali punti c’è la presenza di acqua nel sottosuolo. Vengono fatte delle valutazioni approfondite a livello geologico, idrogeologico e geofisico ed una volta scoperto il punto più adatto si procede con la trivellazione.
Queste attività, che rientrano nel progetto Wash Up, vengono svolte proprio nelle aree desertiche dove il solo modo per avere acqua pulita è estrarla dal terreno, perchè non ci sono punti da dove sgorga naturalmente.
“E’ una soluzione davvero importante per la comunità locale. Permette di fare la differenza nella vita delle persone e di intere comunità.” Continua Alessandro “Rimani senza parole quando vedi queste ragazze che hanno camminato per dieci kilometri sotto il sole cocente, senza un po’ d’ombra, e aspettano il loro turno per riempire una tanica d’acqua che caricheranno sulla schiena per poi rimettersi in cammino. Ci sono anche donne che per vari motivi non possono camminare e devono rinunciare all’acqua pulita, ritrovandosi ad usare e bere quella sporca che c’è a disposizione vicino alla loro abitazione. Questo comporta spesso lo sviluppo di malattie legate a complicazioni gastro-intestinali dovute a batteri. Quando arrivi sul campo e vivi queste realtà con i tuoi occhi, ti rendi davvero conto di quanto il nostro intervento possa cambiare le loro vite.”
Raccolta di informazioni sulla situazione delle opere idriche esistenti
IL CONTRIBUTO E L’ACCOGLIENZA DELLA COMUNITA’ LOCALE
La comunità locale gioca un ruolo importante nella realizzazione e riuscita dei lavori. “E’ anche grazie alle persone del posto che possiamo capire il reale stato delle risorse idriche esistenti, se ad esempio ci sono pozzi che non funzionano più o se ci sono necessità particolari.”.
Dopo una prima riunione con i cittadini e gli enti coinvolti, seguono una serie di rilevamenti a cui tutti partecipano. “Il nostro contributo viene accolto con così tanto entusiasmo che gli uomini vogliono prendere parte ai lavori. C’è un grande senso di collaborazione e la loro gratitudine ci viene dimostrata anche al termine della giornata lavorativa, quando puntualmente tutto lo staff viene invitato a condividere la cena insieme alle persone della comunità.”
Analisi geofisica per trovare il punto migliore in cui realizzare il pozzo
Nel periodo di marzo e aprile verrà terminata la costruzione dei tre pozzi, a cui seguirà nei mesi successivi il monitoraggio e la manutenzione insieme all’ufficio locale preposto. “Come in ogni attività del CVM, dopo la costruzione di un qualsiasi impianto per l’approvvigionamento di acqua, ci sarà la verifica periodica con cui controlliamo il lavoro realizzato e soprattutto diamo al personale locale gli strumenti e le competenze per provvedere alla gestione ed alla manutenzione in autonomia. E’ importante per noi fare in modo che la disponibilità di acqua sia garantita nel tempo a tutta la comunità”.