La storia di Rachel, esempio di business femminile
“Sono nata e cresciuta a Dar es Salaam, la mia famiglia era composta da mamma, papà e mio fratello minore. Entrambi abbiamo potuto studiare fino al raggiungimento del diploma, ma per andare all’Università servivano troppi soldi e io non volevo pesare ancora sui miei genitori, quindi ho iniziato a lavorare vendendo cibo per le strade, ma Dar è una città molto costosa per vivere ed è per questo che ho deciso di spostarmi e sono venuta a Morogoro”.
Rachel inizia così il racconto su come è riuscita ad aprire un piccolo business a Nane Nane, Morogoro – Area 6.
“Qui i costi sono più contenuti, si vive principalmente di agricoltura e il clima fresco rende il cibo più buono” dice.
Appena arrivata a Morogoro Rachel aveva ventidue anni e nessun contatto, ma presto ha incontrato quello che sarebbe diventato il papà delle sue due bambine. È stato lui ad aiutarla ad avviare il suo business, un piccolo ma accogliente ristorante di cucina locale. Il compagno ha un pezzo di terra dove coltiva patate, mais, fagioli e altri ortaggi, che poi lei usa nella sua attività di ristorazione.
Tra i due c’è una felice collaborazione e Rachel mi racconta di non essersi potuta sposare con lui perché è musulmano e ha già una famiglia. Le è stato proposto di sposarsi e diventare a tutti gli effetti la sua seconda moglie, ma poiché lei è cristiana e non avrebbe potuto sposarsi in chiesa, ha preferito non farlo. Le chiedo come facciano a gestire l’educazione delle figlie e lei mi risponde che nessuno dei due vuole imporre la propria religione e le bambine potranno scegliere che strada seguire una volta cresciute. Il papà si preoccupa di pagare la loro retta scolastica e Rachel mi conferma di sentirsi fortunata perché è un uomo premuroso tanto con loro quanto con lei.
“Oggi sono circa 5 anni che lavoro qui. Sono molto felice di quello che faccio ma allo stesso tempo ogni giorno mi scontro con una realtà veramente dura da sopportare”.
Tante persone non hanno abbastanza soldi per potersi pagare da mangiare e il tipo di attività di Rachel, nonché la posizione fisica del suo locale, che si affaccia proprio sulla strada principale e più trafficata del quartiere, la pongono in una posizione favorevole ad incontrare di continuo tanta gente in difficoltà.
“Io cerco di aiutarli come posso, quando ne ho la possibilità offro loro del cibo e se capita l’occasione regalo i vestiti delle mie bimbe ormai troppo cresciute, ma vorrei poter fare di più”.
Rachel mi confida che sta cercando di mettere da parte dei soldi per potersi iscrivere all’Università. Vorrebbe studiare Legge e riuscire ad aiutare le persone in modo più efficace, senza comprendere forse fino in fondo che con quei piccoli gesti di generosità quotidiana sta già facendo più di quanto creda.