L’inferno dei poveri
Rapporto Oxfam – Honest Account 2017
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Dal recente rapporto Oxfam 2019 emergono purtroppo delle conferme su quello che ormai risulta essere un trend nella distribuzione della ricchezza al mondo. Le fortune dei super-ricchi infatti sono aumentate del 12% lo scorso anno, al ritmo di 2,5 miliardi di dollari al giorno, mentre 3,8 miliardi di persone (la metà più povera dell’umanità) hanno visto decrescere quel che avevano dell’11%. Sono dati che suonano sempre come schiaffi: l’uomo più ricco in assoluto, Jeff Bezos, il gran capo di Amazon, a marzo 2018 aveva un patrimonio netto stimato in 112 miliardi di dollari, quando appena l’1% di questa somma corrisponde all’intera spesa sanitaria dei 105 milioni di etiopi.
In Italia il 20% più ricco degli italiani detiene (a metà 2018) il 72% della ricchezza nazionale contro il 66% di un anno prima, mentre il 60% più povero deve accontentarsi appena del 12,4%, ancora meno del 14,8% di 12 mesi prima. E i primi 21 miliardari italiani (secondo la rivista Forbes) avevano gli stessi beni del 20% più povero della popolazione.
Le disuguaglianze estreme, e non i migranti, sono il problema degli Italiani e del Mondo. Le scelta della politica facilitano la concentrazione delle ricchezze e tolgono servizi ai poveri: A San Paolo un abitante dei sobborghi mediamente vive 25 anni di meno degli abitanti dei quartieri più ricchi della stessa città.
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Per quanto riguarda l’Africa esiste, secondo uno studio del 2018 (Honest Account 2017) una vera e propria “crisi del debito” per le economie africane. Lo studio stima che nel 2015 le economie africane avrebbero ricevuto 161,1 miliardi di dollari tra prestiti rimesse e aiuti. Ma ne avrebbero persi 203 per elusione fiscale, pagamento del debito e estrazione di risorse. L’Africa avrebbe vantato un credito di 41,3 miliardi di dollari. A fine 2017 il rapporto debito/PIL in molti paesi ha raggiunto una media del 57%. Quasi il doppio rispetto ai livelli rilevati 5 anni prima. Il peso degli interessi nello stesso periodo è passato dal 4 all’11% del bilancio pubblico. Un’ingiustizia fiscale e non solo, sulle spalle dei più poveri.
Un inferno quello dei poveri (soprattutto in Africa) a cui CVM cerca di far fronte ogni giorno con i propri progetti e attività volte allo sviluppo e a dare una speranza concreta.
Da sempre CVM è “Con i poveri e non per i poveri”.