Lisciani: il viaggio nelle discipline
Il sussidiario “Il viaggio nelle discipline” per le classi 4 e 5 della Scuola Primaria pubblicato dalla Casa Editrice Lisciani realizza un progetto curato dal professor Carlo Petracca. Questa pubblicazione si giova di anni di sperimentazione didattica intrapresa dal Centro Lisciani di Ricerca e Formazione sotto la direzione dello stesso professor Petracca che, in qualità di pedagogista, è stato membro del Comitato Scientifico per la stesura delle “Indicazioni Nazionali e nuovi scenari “del 22 febbraio 2018.
L’iter circolare tra didattica d’aula e pensiero didattico – pedagogico, tra teoria e pratica rende interessante la proposta del Sussidiario che porta in sé elementi d’innovazione. Stimolanti sono senza dubbio i numerosi box di “Cittadinanza attiva” inseriti nei testi di storia, geografia e scienze a conferma che l’educazione civica e l’educazione ambientale non sono materie a se stanti, ma rappresentano l’humus che attraversa trasversalmente tutte le discipline e attualizza i saperi delle diverse materie rendendoli “questioni socialmente vive”. Su quest’orientamento si allineano le finestre titolate “Ieri … Oggi” in cui si rileva come la questione araba o quella palestinese di oggi siano strettamente collegate alla storia del passato, che serve a dare dinamismo, processualità e profondità al presente. In tal modo esse avviano il legame tra il passato e il presente, tra il “qui” e l’“altrove” in un’ottica diacronica e transcalare in cui i saperi sono insegnamenti in grado di promuovere atteggiamenti responsabili, che sfociano in compiti di realtà. Enunciati nei quaderni di verifica – quali fascicoli complementari del Sussidiario – i compiti di realtà avviano la questione delle competenze e dell’attivismo responsabile come si evince nel compito della costruzione di un depliant turistico riguardante i siti archeologici connessi alle civiltà della storia studiate. In questo modo da fruitori di conoscenze gli allievi diventano attori – protagonisti, mine-guide che acquisteranno il valore del patrimonio culturale, di cui non potranno non prendersi cura nell’ottica di soggetti competenti e orientati al bene comune. In una dimensione loco – globale questo compito esercita per inferenza la responsabilità civica di riscoprire il patrimonio culturale del proprio territorio e di valorizzarlo, sottraendolo spesso all’incuria di cittadini disattenti. Il protagonismo dei discenti è del resto uno dei fili conduttori del Sussidiario: i saperi, infatti, vengono presentati come un sapiente puzzle, la cui ricostruzione spetta al discente chiamato a lavorare insieme ai compagni nella logica della stessa cooperative learning. In questo modo i bambini avviano esperienze di peer education ed essi stessi diventano “maestri” ovvero espositori di lezioni. La scelta del sussidiario per una didattica interattiva si evince sia dalla dinamica laboratoriale sia dall’utilizzo del coding che rappresenta una specie di “palestra” del pensiero computazionale, che prepara il bambino a non essere un utilizzatore passivo della tecnologia, ma un protagonista consapevole. A favorire il pensiero critico ci sono le autobiografie cognitive e i box di autovalutazione. Tra i numerosi aspetti positivi dell’opera si ravvisa l’istanza interdisciplinare presente nei quaderni di verifica a testimonianza di una tensione sempre più sentita di evidenziare l’interconnessione tra saperi, tutti parimenti necessari e complementari per sciogliere i nodi di una società complessa le cui sfide globali necessitano di una pluralità di sguardi.
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