Milima haikutani | Solo le montagne non si incontrano
Lo Swahili è una lingua musicale, diretta, coinvolgente. Cattura lo spirito di questo popolo che, nel modo stesso in cui conversa, ricrea un senso di comunità, di coinvolgimento nella vita dell’altro. I saluti iniziali sono fondamentali e possono durare per un tempo straordinariamente lungo in cui è importante assicurarsi di aver chiesto più notizie possibili sulla salute dell’interlocutore, il suo lavoro, la sua famiglia intera, il modo in cui ha dormito, in cui è andata la sua giornata. Non esistono mai risposte negative e la dignità di certi sorrisi davanti a delle mancanze per noi evidenti è, talvolta, disarmante.
È un piacere provare a scambiare due chiacchiere con chiunque incontriamo lungo il nostro percorso. Ci mettiamo alla prova senza affanni, confortati dalla pazienza delle persone e dal loro desiderio di regalarci un piccolo racconto, un pezzo della loro storia, un aneddoto da conservare. Nella vita di tutti i giorni veniamo spesso travolti da questo senso di solidarietà che esiste anche nei confronti degli sconosciuti. Ci porta a pensare che sarebbe davvero più semplice imparare a conversare o ad interagire vedendo nell’altro un nostro fratello, una nostra sorella, un nostro figlio o un nostro genitore, mostrandoci disponibili nelle difficoltà ed attenti alle necessità altrui.
Tra le montagne che dominano questa parte della Tanzania arriviamo a conoscere il processo di produzione del caffè, immersi nella maestosità delle cascate e di una natura gentile e rigogliosa. Osserviamo la laboriosità di uomini e donne che, perpetuando usanze ed attività commerciali antiche, le ripropongono ai visitatori nella cornice di un’esperienza autentica di conoscenza, a metà tra la tradizione e la modernità. Veniamo accolti in casa per cantare con loro durante la preparazione, la tostatura e la macinazione dei chicchi e poi assaggiamo il frutto del lavoro, un caffè profumato e confortante che beviamo insieme come in un rituale di famiglia.
Andiamo via con in tasca un altro pezzo della storia di questo popolo, col sorriso di chi si è sentito a casa e col desiderio di ritrovare degli amici.
“Milima haikutani”. E’ così che ci salutiamo: solo alle montagne non è concesso il privilegio che noi, uomini e donne, abbiamo.
Quello di rincontrarsi, prima o poi, lungo il cammino.
Clara Cossu