Naufragio a Lampedusa. Oltre 200 migranti morti
Altri morti nel Canale di Sicilia. E questa volta i migranti che non sono riusciti a raggiungere le coste europee potrebbero essere oltre 330: si tratta della tragedia più grave – almeno tra quelle di cui si ha notizia – dopo la strage del 3 ottobre 2013 in cui morirono 366 persone più altre 20 che ufficialmente risultano ancora disperse. La conferma arriva da Carlotta Sami, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (l’Unhcr), che ha raccolto le testimonianze dei 9 naufraghi soccorsi da un rimorchiatore a oltre cento miglia da Lampedusa e che ora si trovano sull’isola. Quindi non c’era solo il gommone con i 29 profughi poi morti assiderati (e 76 superstiti), ma ce n’erano come minimo altri due sui quali viaggiavano oltre 210 persone. “Uno dei due è affondato e l’altro si è sgonfiato davanti provocando il panico a bordo”, hanno spiegato i superstiti. Non solo: in mattinata Sami ha riferito che secondo alcuni superstiti c’era una quarta imbarcazione, con a bordo almeno altri 100 migranti, che secondo uno dei naufraghi è stata travolta dalle onde. “Questo però – ha detto a La Presse – lo stiamo verificando”. “Le vittime potrebbero essere anche 300“, ha riferito all’agenzia Reuters Barbara Molinari dell’Unhcr. Numero confermato anche dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, secondo cui su un totale di 420 persone partite – compresi i 29 morti assiderati – le vittime sarebbero circa 330. Lo ha detto Flavio Di Giacomo, portavoce in Italia dell’Oim.
Il Papa: “A nessuno manchi il soccorso necessario”
Papa Francesco ha espresso “preoccupazione” per “le notizie giunte da Lampedusa dove si contano altri morti tra gli immigrati a causa del freddo lungo la traversata del Mediterraneo. Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime e incoraggiare nuovamente alla solidarietà, affinché a nessuno manchi il necessario soccorso”.
Fonte: Il Fatto Quotidiano