
Pari dignità, un obiettivo, non una chimera
Tagli agli aiuti umanitari, aumento delle spese militari. Nessuna persona dotata di buon senso e giudizio direbbe che questa è la ricetta per lo sviluppo dell’umanità, per il bene del pianeta, per risolvere le grandi questioni legate ai diritti umani. Eppure questo è lo scenario che abbiamo oggi davanti agli occhi. La criminalizzazione della povertà e delle migrazioni va di pari passo con discorsi suprematisti e classisti, mandando in frantumi anni di lotte per la parità e per la promozione dell’uguaglianza e dei diritti umani di tutti. Una regressione di cui pagano le conseguenze i più deboli, quelli che non hanno la possibilità per farsi sentire, né i mezzi e gli strumenti per rivendicare i propri diritti. Il cammino per l’uguaglianza di genere diventa quindi ancora più complesso e minato da minacce vecchie e nuove. Date come l’8 marzo rischiano di svuotarsi di significato e riempirsi di retorica. Questo accade, paradossalmente proprio in quelle società dove i diritti umani dovrebbero essere garantiti per legge e universalmente condivisi. Si assiste come a un diffuso senso di stanchezza, a una sorta di rinuncia all’impegno per il bene comune in favore di una non meglio definita sicurezza e grandezza. A sud del mondo, al contrario, proprio lì dove i diritti umani sono oggetto di lotte, impegno culturale e civile, si assiste a una rivendicazione condivisa tra i più giovani e tra le categorie più vulnerabili, con prese di posizione importanti. I diritti non possono essere un lusso, sono un imperativo per il bene comune, così come la solidarietà non può diventare una concessione, ma deve essere un impegno condiviso dei più forti in favore dei più deboli. Questo è davvero il tempo di riscoprire la bellezza di avere sogni, obiettivi, ambizioni in favore di una giustizia e un’uguaglianza più diffuse. È necessario prendere posizione ed emergere dal silenzio, affermando il desiderio di scrivere nuove pagine di storia inclusive e nel nome dell’uguaglianza. Non ci si può arrendere proprio ora.