Si vive a 46 gradi nelle tende dei campi informali degli sfollati di Mosul, in attesa della sua caduta
Roma, 28 giugno 2017. “Sono migliaia gli sfollati fuggiti da Mosul, forse 400.000 persone si sono sistemate lungo la via che porta dalla città sotto assedio a Erbil. Sono rifugiati nei campi informali, che non sono gestiti né dalle Istituzioni del Paese, né dalle agenzie ONU, né tanto meno dalle ONG. Vivono sotto le tende, i meno fortunati al riparo di teli, nell’attesa di tornare a casa. Qui le temperature estive sfiorano i 46° durante il giorno e non scendono sotto i 26° di notte. Manca l’acqua, il cibo, i medicinali ed ogni genere di prima necessità. I più vulnerabili, i bambini, le donne incinte, gli anziani, le persone con malattie croniche, spesso lamentano malesseri dovuti alla disidratazione e alla malnutrizione senza contare il rischio di epidemie, conseguenza possibile della promiscuità nella quale vivono. Siamo quasi al collasso umanitario. – racconta al telefono Mustafa Jabbar coordinatore di FOCSIV Kurdistan da Erbil – Da alcuni mesi stiamo portando a questa gente cibo, latte per i bambini – molte donne hanno perso il latte materno e sono in grado di nutrire i propri figli – pannolini, generi di prima necessità per gli anziani e i disabili. Molti attendono che a Mosul le ultime resistenze cedano, consapevoli che, al di là di ogni previsione, la battaglia è lunga e si combatte metro per metro, centimetro per centimetro, mentre i civili rimasti intrappolati sono divenuti in molti casi scudi umani. Il 95% di coloro che vivevano nella parte alla destra del fiume Tigri, ormai liberata, stanno tornando a casa. Quella è la parte più moderna con strade larghe ed è stato più semplice liberarla ed ora controllarla, ma è la zona est quella più antica con vicoli e strade strette e non sono semplici le azioni di liberazione.”
I volontari FOCSIV proseguono il loro lavoro a fianco alla gente dei campi di Ainkawa 2 e Ashti ad Erbil, a Kirkuk e a Dibaga, mentre hanno avviato un progetto di ricostruzione e rientro degli artigiani e degli agricoltori a Qaraqosh, la cittadina santa per la Chiesa siriaca – cattolica della Piana di Ninive, una città distrutta nei 25 mesi di occupazione degli uomini del Califfato.
FOCSIV è a fianco alla gente da quasi tre anni, dopo aver provveduto alle prime necessità dettate dall’emergenza, il lavoro degli operatori italiani e locali è stato rivolto principalmente ai minori con un asilo per i più piccoli, alle loro madri in modo potessero lavorare o frequentare di riqualificazione professionale, bambini e adolescenti sono stati coinvolti in attività sportive, ricreative e di sostegno allo studio, per impegnare il loro tempo in modo costruttivo e, infine, sono stati organizzati corsi di formazione e di lingua inglese e curda per favorire la reintegrazione degli adulti. A questo si aggiunge la fornitura di medicinali e cure specifiche per disabili e anziani e la distribuzione di cibo, suppellettili e indumenti per chi ha perduto ogni cosa.
“Bisogna iniziare la ricostruzione delle case, delle scuole, delle infrastrutture, ma soprattutto dobbiamo, da subito, mettere in atto programmi educativi e formativi che ricostituiscano il tessuto sociale e che aiutino le persone a recuperare le radici culturali comuni, per fare pulizia dal pensiero estremista e deviante assorbito dalla nostra gente, soprattutto giovane, in questi due terribili anni.” mentre termina con queste parole la telefonata con Jabbar da Erbil ribadisce – Stiamo lavorando in un Paese devastato, in cui le stesse agenzie internazionali stanno ridimensionando i loro interventi per mancanza di risorse. Più che mai in questo momento è importante la solidarietà di quanti vorranno unirsi a noi, il sostegno ed il contributo di tutti fa la differenza per molti.”
Quello iracheno è solo uno dei fronti umanitari che costituiscono la campagna “Humanity. Esseri umani con gli esseri umani.”, iniziativa portata avanti da FOCSIV e da 7 tra i suoi Soci per il Medio Oriente, per promuovere attivamente la risoluzione del conflitto armato, per instaurare un dialogo inclusivo e basato sul rispetto della dignità umana e per sostenere i paesi e le persone colpite dal dramma della guerra, in particolare gli sfollati, i rifugiati, le minoranze e le comunità ospitanti dei paesi limitrofi. 7 Soci insieme a FOCSIV – Associazione Francesco Realmonte, Celim Milano, ENGIM Internazionale, Fondazione Internazionale Buon Pastore, FMSI – Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale, Fundación Promoción Social de Cultura, Associazione Punto Missione – in un consorzio che supporta migliaia di persone in fuga dalla guerra siriana e irachena in terra curda, libanese, giordana e turca.
Per conoscere da vicino e sostenere il lavoro di FOCSIV e dei suoi Soci nell’area mediorientale, puoi visitare il sito humanity.focsiv.it e donare online oppure tramite:
- Bollettino Postale, intestato a FOCSIV, c/c postale 47405006, causale Emergenza Siria – Kurdistan
- Bonifico Bancario, intestato a FOCSIV FOR HUMANITY presso Banca Etica, IBAN: IT 63 U 05018 03200 000000179669