Storica giornata a Dodoma: le domestic workers ricevute in Parlamento
Di Roberta Girardi
Ore 6:30 del mattino: siamo pronti.
Sappiamo che sarà una giornata importante e, man mano, scopriremo che sarà una di quelle date che non scorderemo.
Giovanni, Mollel ed io passiamo a prendere Ibrahim e andiamo verso il compound del Parlamento, siamo nella capitale della Tanzania, Dodoma.
Ci hanno detto che noi forse come stranieri non potremo accedere ma non demordiamo!
Incontriamo prima di entrare la rappresentanza delle Domestic Workers giunta da tutto il Paese. Siamo emozionati.
Un senatore, Doctor Tea, ci viene incontro. Ha combattuto fianco a fianco con CHODAWU (i sindacati di categoria) e CVM – Comunità Volontari per il mondo per la ratifica della legge ILO 189 sul riconoscimento delle lavoratrici domestiche. Immediatamente capiamo che ce la faremo, grazie al suo interessamento, ad entrare in Parlamento anche Giovanni ed io.
Il Parlamento, nella nuova sede, è un edificio circolare con una cupola che ricorda le chiese neoclassiche.
Scopriamo presto che l’atmosfera di sacralità accompagnerà tutta la mattinata che trascorreremo al suo interno.
Con buona organizzazione veniamo indirizzati a prendere posto nel settore a noi assegnato. Un addetto ci spiega con accuratezza e allegria le regole del Parlamento che dobbiamo rispettare, non prima di averci accompagnati con la preghiera espressa in più confessioni: vera accoglienza!
Anche l’ingresso della Presidente della Camera avviene seguendo un cerimoniale molto interessante, come interessante è la partecipazione. In totale i parlamentari sono 368, includendo le disabilità, e sono presenti circa i due terzi di essi.
Sono vivaci e ordinati; le interpellanze, come da protocollo, si susseguono. I banchi vengono utilizzati battendoci sopra con le mani per esprimere approvazione. Così avviene sonoramente quando veniamo nominati, ci alziamo tutti in piedi e raccogliamo percussioni sonore molto significative.
Siamo lì seduti tra le persone che rappresentano un gruppo tra i più semplici e poveri della popolazione e siamo dove sono seduti i massimi esponenti, l’élite rappresentativa della Tanzania. È una bella sensazione!
Usciti dal Parlamento quando arriviamo alla sala OSHA per l’incontro di Task Force, bella è anche la sensazione di essere una squadra che lavora per uno stesso obiettivo. Dovremmo ricordarlo tutti i giorni come staff CVM di Bagamoyo e Morogoro: INSIEME verso un obiettivo più grande di ciascuno di noi come singola persona.
Nella sala ci mettiamo in cerchio per guardarci tutti negli occhi. Incrociando gli sguardi nascono le prime mute relazioni. Ecco che arrivano alcuni ministri. Ognuno di noi si presenta, poi la parola passa alle Domestic Workers e alle loro testimonianze.
Molta grinta in tutte loro, interventi profondi, resi in modalità dignitosa, mai strazianti anche se le loro esperienze raccolgono impotenza, sfruttamento, non sentirsi sicure, essere vulnerabili e abusate spesso senza via di uscita.
Nel frattempo, arriva il vice ministro del Lavoro, Patrobas Katambi, ci presentiamo come CVM giunti da poco dall’Italia e aggiungiamo che anche nel nostro Paese abbiamo lottato per gli stessi diritti e che non c’è altra strada. Ci aspettiamo che facciano subito la loro parte su questa stessa strada. Aggiungiamo che stiamo seguendo, come CVM e CHODAWU, da anni progetti per le Domestic Workers e chiediamo la ratifica della legge ILO 189 che prospetta loro un lavoro normato e dignitoso.
Il vice ministro prende nota e ascolta con attenzione anche quando Debora, dello staff CVM Tanzania, in rappresentanza delle lavoratrici domestiche, prende la parola con vivacità e incisività.
Poi si alza e parla e dalla speranza sembra finalmente nascere una certezza: la legge verrà ratificata a breve.
Accogliamo tutto con entusiasmo e un canto si fa strada tra le D/W. Sono momenti ed è tutta una giornata che oramai possiamo definire memorabile. Dopo le foto di rito e i saluti, Giovanni guarda dritto negli occhi il vice ministro stringendogli le mani e gli dice: “Io sono vecchio e vorrei vedere la firma su questa ratifica!”.
Poi seguiamo in commissario tecnico del lavoro nel suo ufficio quello che poco prima, prendendo la parola, ci ha assicurato che tutto è pronto.
Ci vuole parlare di una nuova sfida, la convenzione 182, che ci mostra velocemente e che riguarda il lavoro minorile ed il traffico di esseri umani proveniente da Burundi, Uganda e altri Paesi.
Noi gli confermiamo di essere già sensibilizzati sull’argomento soprattutto per quanto riguarda la migrazione interna dal nostro punto di osservazione con le lavoratrici domestiche. Ci invita a partecipare, la prossima settimana a Dar Es Salaam, alla tre giorni sul tema dell’anti trafficking. Come anche il Ministro del Lavoro, ci dà il suo biglietto da visita, così siamo certi che anche questo canale è stato mappato.
La giornata volge al termine e nel cuore e nella mente i volti delle domestic workers sorridenti alla notizia della ratifica sono quelli che continueranno ad accompagnarci.