Sui diritti delle donne c’è ancora molto da fare. Successo per l’incontro con la senatrice Susanna Camusso
Serve anche il coraggio degli uomini per contrastare il patriarcato, è necessaria in questa lotta una parola maschile, perché silenzio vuol dire complicità. Non sono le donne vittime di abusi a dover risolvere il problema della violenza di genere, né il solo volontariato femminile”. Così la senatrice Susanna Camusso, ospite dell’evento organizzato da CVM – Comunità Volontari per il mondo è intervenuta al convegno “Donne, Diritti, Lavoro” sul tema del contrasto ad ogni forma di violenza, psicologica, fisica ed economica. L’iniziativa, che si è svolta a Fermo, presso la sala della Croce Verde il 19 novembre scorso, ha visto una significativa partecipazione di pubblico e di rappresentanti di sigle sindacali. Tra gli ospiti in sala sono intervenuti anche il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro e Maria Luisa Vitturini, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche.
“La rivoluzione pacifica più grande nella storia è stata e continua a essere il femminismo. Conflitto non è sinonimo di guerra”, ha aggiunto la senatrice rispondendo alla moderatrice, la giornalista Asmae Dachan, che ha letto un breve passaggio del libro della Camusso “Facciamo pace”, “ma il diritto di sostenere opinioni e costruire un orientamento diverso. Di questo tipo di conflitto oggi c’è un gran bisogno”.
Nel corso dell’evento si è parlato anche delle professioni di cura, ancor oggi ricoperte prevalentemente da donne e si è discusso, in particolare, dei diritti delle lavoratrici domestiche, in Italia, ma anche il Tanzania ed Etiopia, i due Paesi in cui CVM è attiva da oltre 45 anni. I problemi che affliggono le lavoratrici domestiche sono simili a tutte le latitudini: il lavoro nero, lo sfruttamento, il mancato riconoscimento professionale e il doppio lavoro, visto che poi sulle donne incombe ancora il peso di tutte le fatiche che svolgono nelle proprie case. A questo proposito sono stati proiettati tre brevi video che raccontano dell’impegno concreto di cooperazione che il CVM porta avanti in Africa a beneficio delle donne, per sostenerle nel loro processo di emancipazione. Il primo sulla storica iniziativa al parlamento di Dodoma, in Tanzania, dove una delegazione di lavoratrici domestiche, accompagnate dallo staff locale di CVM e da rappresentanti del sindacato Chodawu è stata accolta e ascoltata per la prima volta. Il secondo sul progetto Wash-Up che punta a costruire pozzi e acquedotti per le comunità rurali e le scuole etiopi e a supportare l’impegno delle cooperative femminili. L’ultimo sul progetto Felpaa, che forma giovani donne alla lavorazione del pellame e alla sua successiva messa in commercio. Tre esempi di cooperazione fruttuosa, che sta cambiando la vita a molte donne di età diversa. Il cammino da fare è ancora lungo, soprattutto sul piano dei diritti e della tutela legale delle lavoratrici. Né in Etiopia, né in Tanzania è stata ancora ratificata la Convenzione ILO 189 sul lavoro dignitoso. “In Italia la ratifica c’è stata, ha affermato la senatrice, ed è innegabile che siano stato fatto passi avanti straordinari, ma ancora va fatto molto”, ha commentato la senatrice Camusso.
L’evento è stato realizzato in partnership con il Comune di Fermo, Comune di Porto San Giorgio, la CGIL regionale Marche, la UIL Regione Marche, la CISL Regione Marche, il Tavolo delle Legalità della Provincia di Fermo, Osservatorio di Genere, NuovaRicerca.AgenziaRes, Commissione Pari Opportunità Regione Marche ed è stato accreditato come corso di formazione dall’Ordine dei Giornalisti delle Marche.