Testimonianza dalla Nigeria
Condividiamo volentieri questa testimonianza che ci è giunta da Don Italo, dalla Nigeria:
Chitima, 11 gennaio 2015,
Carissimi parenti e amici,
Stasera vi mando un breve messaggio per chiedervi una preghiera per questa povera gente di Chitima.
Certamente di notizie tristi siamo bombardati tutti i giorni. Oggi ho visto per TV la grande manifestazioni di Parigi contro il terrorismo, mentre in Nigeria un altro attentato suicida ha fatto più di 25 morti.
Forse vi sarà giunta notizia di un’altra strage proprio qui da noi nel paese (ca. 10’000 abitanti) dove mi trovo. Qui in Chitima, distretto di Cahora Bassa, provincia di Tete (Mozambico), in una strada vicina alla nostra missione, venerdì scorso qualcuno ha messo un forte veleno nel contenitore (200 litri) di una bevanda tradizionale fatta in casa con mais ed acqua e venduta sulla strada, in prossimità di una casa, dove si stava svolgendo una veglia funebre. Tutti quelli che hanno anche solo provato un po’ di quella bevanda sono morti (56). Un’altra quarantina di persone sono gravi nell’ospedale. Oggi è venuto da Tete il nostro vescovo e abbiamo concelebrato con altri sacerdoti della zona una messa per tutti questi morti (tra i morti, cinque erano cristiani). Stiamo vivendo una situazione indescrivibile. Ieri ed oggi è allucinante sentire le urla e il pianto in quasi tutte le strade del paese. Non c’è una famiglia che non abbia perso uno o più familiari o amici o vicini. Il governo locale ha mandato otto medici ed altri verranno al più presto. Dai comuni vicini sono giunti degli aiuti alimentari per le famiglie colpite e una quarantina di casse da morto… Ma ancora non si sa che tipo di veleno ha prodotto questa strage. La gente qui crede che si tratti del fiele del coccodrillo, ma né Chitima né Tete ha un gabinetto di analisi per sapere di che veleno si tratta, così che la gente continua a morire senza cura, aspettando i risultati delle analisi che hanno mandato a fare a Maputo, nella capitale. I corpi dei morti, in mancanza di celle frigorifiche nell’obitorio, con il forte caldo si decompongono e i familiari delle vittime solo cercano di seppellire i loro cari il più presto possibile. Loro stessi con zappe e pale scavano le fosse nel campo cimiteriale vicino al paese. Oggi era uno spettacolo straziante vedere i vari gruppi di persone scavare le fosse nel cimitero tra pianti e lamenti. Il governo ha decretato tre giorni di lutto nazionale fino al 14 gennaio. Ma la gente vuole giustizia e siccome la polizia non troverà il colpevole, qui qualcuno consulterà lo stregone che indicherà il colpevole e qualche altro innocente dovrà morire…
Vi scrivo perché non so come vi arriveranno queste notizie per radio o tv. Non si tratta di una malattia. E’ un’intossicazione alimentare. Noi missionari, grazie a Dio, non abbiamo provato quella bevanda avvelenata e stiamo tutti bene. State tranquilli per quanto riguarda noi, ma accompagnateci con la vostra preghiera, come noi cerchiamo di stare vicino a questa povera gente.
Ho ricevuto i vostri messaggi per e-mail. Grazie e scusatemi se tardo a rispondervi. Qui a Chitima ho internet solo con la pennetta ed è caro. Quando ho occasione di andare in città a Tete posso collegarmi via cavo ed è più facile. In ogni modo rimaniamo in contatto augurandoci di poter comunicare notizie migliori.
Tanti auguri e un forte abbraccio a tutti.
Con affetto.
Italo mccj.