Tornare a casa con almeno un sorriso: dignità e speranza per 649 donne
Puoi far tornare il sorriso sul volto di una delle 649 donne lavoratrici domestiche etiopi, che avevano cercato futuro e dignità in un lavoro in Libano, ma che a causa dell’epidemia sono state buttate sulla strada come vecchi stracci dalle famiglie per le quali lavoravano e oggi, dopo varie vicissitudini, sono rimpatriate in Etiopia.
Con 90 Euro puoi restituire dignità, speranza ed un sorriso a queste donne. La vita con loro non è stata generosa, ma tu per loro lo puoi essere.
Sono donne coraggiose, che hanno provato a migliorare il loro futuro e quello della loro famiglia, cercando in Libano quello che a casa loro non hanno trovato: un lavoro.
Dopo mesi e anni a servizio delle famiglie, in un sistema che in primo luogo le rende invisibili esponendole facilmente ad abusi di ogni tipo e con un rapporto di lavoro di schiavitù, i loro padroni, colpiti dalla crisi economica causata dalla pandemia, si sono limitati a cacciarle, mettendole fuori dalle loro case. A volte le hanno accompagnate all’Ambasciata etiope, dove hanno dormito sul marciapiede o sul prato adiacente all’edificio diplomatico. In pochi giorni da decine sono poi diventate centinaia, solo qualcuna ha trovato riparo negli alloggi della Caritas Libanese.
Finalmente il Governo Etiope ha organizzato dei voli per riportarle a casa. 649 donne, lavoratrici domestiche, sono arrivate ad Addis Abeba e alloggiate nei centri preposti appositamente per la loro quarantena, per uscire dopo 14 giorni se risulteranno negative al test per il Covid-19.
Dopo la quarantena le Autorità etiopi hanno predisposto solo l’organizzazione di alcuni pullman che le portino nelle Regioni di provenienza. Torneranno a casa senza nulla, se non i vestiti che indossano, senza gli stipendi che avrebbero dovuto riscuotere, che i loro datori, anch’essi coinvolti dalla crisi, non hanno più pagato.
Il Ministero per gli Affari Sociali Etiope ci ha chiesto di intervenire nel dare assistenza a queste donne.
CVM ha predisposto un piccolo astuccio di prima assistenza che consenta, a queste donne, di tornare a casa almeno con un sorriso.
Ad ognuna vorremmo consegnare un “kit di dignità” che contenga:
• un piccolo contributo in denaro di 85 Euro;
• un paio di mascherine riutilizzabili per proteggersi dal Covid 19;
• un vademecum per capire a quali uffici rivolgersi e come muoversi quando arriveranno a casa, per trovare l’assistenza che permetta loro di ricominciare;
• una scheda telefonica per contattare le famiglie e per rimanere poi in contatto con il team del CVM.
Un gesto che per ciascuna di queste donne rappresenta un grande passo verso la ripartenza e la speranza in una vita dignitosa.
Hanno trascorso mesi, spesso anni lavorando giorno e notte per le famiglie che le avevano assunte. Chiuse nelle case dei loro padroni, dalle quali non potevano allontanarsi o ribellarsi quando venivano maltrattate. Poi è arrivata l’epidemia e la crisi economica che ha investito il Libano più che in altri Paesi. Le famiglie se ne sono disfatte come oggetti non più utili. Per legge avrebbero dovuto provvedere al loro rimpatrio, ma non l’hanno fatto, preferendo abbandonarle al loro destino su una strada di Beirut.
Ora non possiamo tradirle anche noi, dobbiamo cercare di restituire loro un sorriso e la speranza.
Aiutaci ad aiutarle. Dona loro un sorriso.
Marian Lambert
Direttrice CVM
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Causale: “Domestic Workers”
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