Una vita, una storia: Viktoria
La storia di Viktoria è una storia di rivincita e successo.
Non ci siamo soffermati sull’aspetto drammatico della vita di Viktoria, purtroppo condiviso con altre numerose ragazze. Non ci sarà una storia strappalacrime. Ma il racconto della forza di una ragazza che, da bambina ha iniziato a lavorare ad appena 13 anni, e oggi ha obiettivi e sogni che sta realizzando e che continuerà a realizzare in futuro.
Viktoria Paschal, ha 27 anni. È nata e cresciuta nella regione di Morogoro in Tanzania, distretto del Mvomero, prettamente agricolo e molto esteso e viene dal villaggio Makuyu, a nord della regione. Inizia a lavorare all’età di 13 anni, non appena dopo aver concluso la scuola primaria (GRADE 7 in Tanzania). Nonostante la tenera età, non potendo la sua famiglia prendersi economicamente cura di lei, viene mandata a lavorare come domestica. Viktoria di quegli anni racconta come fosse difficile essere una bambina lavoratrice: “il carico di lavoro era molto pesante. Era ancora più difficile vedere i miei coetanei giocare e studiare, mentre io ero obbligata a lavorare tutto il giorno, non avendo le loro possibilità”. Sicuramente sono anni molto difficili e duri, non venendo nemmeno retribuita per il suo lavoro. Infatti, il salario di Viktoria era pagato per la maggior parte ai suoi genitori. Dopo quasi dieci anni dall’anno in cui ha iniziato a lavorare come domestica, Viktoria comprende che la sua condizione di lavoratrice è ingiusta. Ancor di più, si rende conto dell’ingiustizia che ha subito, avendo dovuto lasciare la scuola e iniziare a lavorare.
Nel 2019, dopo aver ricevuto la formazione di CVM, ho compreso che iniziare a lavorare così presto non va bene, non mi ha aiutato a raggiungere i miei obiettivi. Sicuramente, se avessi continuato a studiare avrei potuto migliorare la mia vita”.
Dopo il training, Viktoria prende consapevolezza dei suoi diritti e riesce non solo a contrattare un salario che rispetti quello minimo sulla base nazionale (40000,00 TSZ mensili ovvero 17€), ma che rifletta il carico di lavoro e la riconosca come una figura professionale (oggi Viktoria prende uno stipendio più elevato di quello minimo). “Grazie alla formazione, ho acquisito maggiori capacità professionali. Ho compreso i miei diritti e l’importanza di avere un contratto lavorativo scritto”. Infatti, ad oggi Viktoria possiede un contratto scritto che le garantisce maggiori sicurezze. Le sfide principali che deve affrontare sono cambiate nel tempo e riflettono il miglioramento della sua condizione, la sua maturità e forza. Se in passato la difficoltà era di essere pagata, oggi riesce a comunicare con il suo datore di lavoro liberamente, facendo valere i suoi diritti.
Nonostante io abbia un contratto, incontro comunque delle difficoltà. Ad esempio, il mio datore di lavoro non mi concede sempre il giorno di riposo settimanale. Però adesso riesco a dire che non va bene, quando lavoro nel mio giorno di riposo lo segno come giorno lavorativo straordinario e ricevo una paga più alta. Altrimenti, trovo qualcuno che mi sostituisca.”
Ancora oggi, essere una lavoratrice domestica in Tanzania è soggetto a stereotipi di vario tipo. Ragion per cui, molte lavoratrici domestiche si vergognano della loro occupazione e preferiscono nascondersi. Viktoria in passato ha subito questi pregiudizi dalla sua comunità, e per questo motivo si sentiva esclusa dalla stessa. Oggi è in prima linea a lottare per i diritti delle lavoratrici domestiche per abbattere questi stereotipi. Lei stessa, tramite LDW “Light for domestic workers” (associazione nata nel 2019 a seguito della formazione, e di cui lei è una delle fondatrici) in collaborazione con CVM, identifica le lavoratrici domestiche presenti sul territorio e partecipa attivamente agli incontri con le autorità per promuovere i loro diritti. È anche grazie al suo ruolo e supporto, che le lavoratrici domestiche prendono consapevolezza dei loro diritti e riescono a condividerli nella loro comunità, hanno cambiato il loro ruolo da emarginate a promotrici.
Viktoria ha sogni e obiettivi importanti. Alcuni si sono realizzati tramite la fondazione di LDW, per altri lavora attivamente: “spero di vedere LDW riconosciuta a livello nazionale, sarei felice di vedere l’associazione crescere ancor di più e aiutare tante lavoratrici domestiche. Il mio obiettivo personale è diventare un modello per loro, mi piacerebbe studiare e frequentare corsi di formazione sui diritti dei lavoratori, cosicché io possa sapere al meglio come esserne promotrice”.
Chiara Pappagallo ed Elisa Pozzato
Volontarie SCU Tanzania