Laudato Si’ e Investimenti Cattolici: Energia Pulita per la nostra Casa Comune.
Roma, 30 gennaio 2017 – Lo scorso venerdì si è tenuto alla Pontificia Università Lateranense la ConferenzaLaudato Si’ e Investimenti Cattolici: Energia Pulita per la nostra Casa Comune promossa da FOCSIV – Volontari nel mondo, la Commissione Giustizia e Pace JPIC del USG – Unione dei Superiori Generali e del UISG – Unione Internazionale delle Superiori Generali, il GCCM – Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, CAFOD – Catholic Agency Development Charity, Trócaire – Irish Charity Working for a Just World e CIDSE – rete di 18 ong cattoliche di Europa e Nord America.
All’incontro hanno partecipato 25 ordini religiosi con i rappresentanti provenienti dall’Italia e da diversi paesi stranieri, più di 30 istituti internazionali del settore finanza ed investimenti, importanti esponenti della Santa Sede, della Chiesa Cattolica Italiana e delle organizzazioni della società civile impegnate nella giustizia climatica.
La Conferenza ha messo in evidenza come questo si possa fare, anzi debba fare: gli ordini religiosi, sulla base della dottrina sociale della Chiesa e degli orientamenti dell’Enciclica Laudato Sì, possono disinvestire dalle fonti fossili per investire in quelle rinnovabili a favore delle comunità vulnerabili, in modo progressivo. Questo è possibile anche grazie ad un mercato finanziario più responsabile che sta rivedendo le proprie strategie proponendo nuovi prodotti in grado di sostenere le imprese verdi.
«Nell’Enciclica “Centesium Annus” di Giovanni Paolo II si spiega come la Chiesa conosca le regole legittime del profitto e, ovviamente, gli indicatori che permettono di comprendere se un business abbia dei buoni sviluppi. Tuttavia, vanno considerati anche altri fattori come, ad esempio, l’economia, la democrazia, l’ambiente, le questioni sociali, legali e morali. – ha introdotto con questo parole la Conferenza il Cardinal Peter Turkson, Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale – Lo stesso Papa Francesco ci ha ricordato come gli investimenti, la responsabilità e la solidarietà vadano collegati. Le risorse dovrebbero essere utili per promuovere lo sviluppo economico e sociale e soddisfare i bisogni basilari, incluso l’accesso all’energia, affinché si possa ottenere delle ripercussioni positive sulle comunità locali, l’occupazione e l’ambiente. Abbiamo il preciso dovere di mettere in evidenza tutte quelle situazioni che sono inaccettabili ed intollerabili, bisogna decisamente mettersi al servizio del Bene Comune. Infine, dobbiamo volgere lo sguardo al consumismo sfrenato, alla cultura dello spreco, al sistema che incoraggia la dipendenza ed il senso di bisogno, e ritornare ad un giusto equilibrio tra necessità basilari e bisogno indotto. L’Enciclica “Laudato Sì” indica i principi, le linee guida sta alle diverse Conferenze Episcopali farle proprie e di adeguarle alle necessità reali delle diverse comunità del mondo in un grande lavoro corale che ha come fine ultimo il Bene dell’Umanità.»
Il disinvestimento dai combustibili fossili e gli investimenti in energie rinnovabili sono proposte concrete che danno forma e sostanza all’impegno di questo movimento, che intende spronare la Chiesa e in particolare gli ordini religiosi a riconsiderare le loro strategie finanziarie: scegliendo fondi di investimento che non includano imprese sorde alla causa della transizione energetica, prediligendo imprese che puntano sulle risorse rinnovabili. Il cambiamento sta crescendo di giorno in giorno: il mercato etico sta uscendo dalla nicchia per diventare una vera opportunità di investimento per un futuro più giusto e sostenibile. È ancora più importante il ruolo che possono rivestire gli ordini religiosi nel determinare questo cambiamento. E’ un dovere morale ed etico per la giustizia climatica.
«Ci sono alcune domande a cui bisogna rispondere se vogliamo che l’azione sui cambiamenti climatici sia realizzabile: è necessario? Si. É auspicabile? Sì. È raggiungibile? Lo sarà se smetteremo di insabbiarci su questioni meramente politiche di corto respiro. – ha sottolineato Christiana Figueres, ex Segretario Esecutivo della Convenzione ONU su cambiamenti climatici – L’Accordo di Parigi non mette in evidenza l’urgenza dell’agire, perché era necessario avere l’unanimità del consenso dei paesi. Ma comunque pone degli obiettivi su cui è necessario procedere speditamente: la riduzione delle emissioni di carbonio a partire dal 2020. Ho un sogno ricorrente, da quando mi occupo di queste questioni, che 7 paia di occhi di 7 esponenti delle prossime generazioni mi osservino e mi chiedano “Cosa avete fatto per il nostro futuro?” Ecco per il nostro futuro dobbiamo tener fede a tre modi di agire: tenacia, resistenza e collaborazione.”
La crescente consapevolezza del legame tra finanza e cambiamenti climatici ha determinato anche in Italia, sulla scia della rapida espansione del movimento Divestment, la nascita di una campagna sul disinvestimento dall’industria delle fonti fossili. #DivestItaly, nata dall’impegno di alcune realtà del coordinamento Power Shift Italia con Italian Climate Network principale soggetto promotore, aggrega oggi 21 organizzazioni – sia laiche che cattoliche – da anni in prima linea per le cause dell’ambientalismo, della finanza etica, della cooperazione allo sviluppo.
«L’Enciclica “Laudato Sì” ci ispira, motivandoci nel rispondere al grido della terra dei poveri. Abbiamo un debito ecologico che ci impone di investire per ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra, sostenendo la mitigazione e l’adattamento nei paesi più vulnerabili e poveri. – ha aperto la Conferenza con queste parole Gianfranco Cattai, Presidente FOCSIV – Gli ordini, le comunità religiose devono disinvestire dalle fonti fossili per investire in quelle rinnovabili. Debbono essere i protagonisti di questa giusta transizione energetica che pone al centro i diritti delle comunità povere così come dei lavoratori. Dobbiamo tutti crescere nella reciproca consapevolezza. Spetta a ognuno di noi fare le scelte e renderle operative, concrete. Cambiare è possibile, cambiare è indispensabile per il nostro Pianeta, per le comunità vulnerabili, per i nostri figli, per l’esistenza dell’Umanità.»
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