Così gli insegnanti ripensano una nuova scuola
La cittadinanza mondiale al centro del corso di formazione “Get up and Goals!”
Ripensare la scuola alla luce di un sapere più globale e connesso con i grandi temi attuali, dalla migrazione, alla povertà, ai cambiamenti climatici. È questo il filone degli incontri di formazione in corso al Liceo Medi di Senigallia. Docenti provenienti da scuole di ogni ordine e grado hanno preso parte al ciclo di appuntamenti organizzato da CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli), CVM (Comunità Volontari per il Mondo) e Università per la Pace.
Un percorso di riflessione e sperimentazione pedagogica che trova spazio nel progetto “Get up and Goals!” (coinvolti anche i poli scolastici di Pedaso e, con il professore dell’Università di Macerata Roberto Mancini, a Civitanova Marche) mirato alla costruzione di competenze di cittadinanza mondiale e didattiche più attente alle interdipendenze tra locale e globale.
Una sfida educativa che, tra i temi più sentiti, chiama in causa la povertà e le disuguaglianze rivisitate in chiave geografica dalla formatrice CVM Catia Brunelli. “L’educazione geografica è indispensabile per dei cittadini responsabili – spiega – crea ponti tra discipline, studia interazioni e interrelazioni tra uomo e natura”. La Prof. ssa Brunelli parla di nuovi sguardi quando mostra diverse prospettive per vedere e comprendere la povertà nel mondo al variare delle scale di valutazione. E se Treccani la intende come un “reddito troppo basso per permettere la soddisfazione di bisogni fondamentali in termini di mercato” ecco che lo sguardo cambia quando si prende in considerazione la dignità dell’essere, passando dal poter avere al saper fare come vera fonte di ricchezza.
Tra i “temi caldi” affrontati nei due appuntamenti appena conclusi – i prossimi ad aprile e a maggio – anche la migrazione fra passato e presente, illustrata dal professore Antonio Brusa (INSMLI – Università di Bari): uno studio storico e scientifico su una delle “questioni sensibili” che oggi più scuotono la coscienza pubblica. Per questo, afferma il ricercatore, è necessario dare vita a percorsi didattici di memoria, riflessione e confronto, facendo i conti con l’emergere delle emozioni ma anche con gli studi storici, mettendo alla prova gli stereotipi sull’emigrazione di fronte alle idee scientifiche. Della traduzione in proposta didattica dei cambiamenti climatici e dell’emancipazione femminile si parlerà nei prossimi due incontri con Silvia Illuminati (Università politecnica delle Marche) e Barbara Montesi (Università di Urbino). Prevista dal prossimo anno scolastico invece la didattica sul campo, dove i docenti sperimenteranno direttamente in classe un nuovo modo di fare lezione.
Miriam Cuccu – Servizio Civile CVM