Epilogo del XV Edizione del Seminario di Educazione Interculturale
“Tutto deve essere ripensato, tutto deve ricominciare” questo il tema della XV Edizione del Seminario di Educazione Interculturale dedicato ai docenti che si è tenuto il 10 e 11 settembre.
Tornati in presenza nella storica sede del Liceo Enrico Medi di Senigallia, con diretta streaming per chi ci ha seguito da casa, quest’anno il seminario ha visto un confronto sui temi della ripresa della scuola dopo un anno e mezzo di pandemia, questione fondamentale per i docenti che cominciano in questi giorni il nuovo anno scolastico.
Insieme ad ospiti d’eccezione e grazie anche ai gruppi di lavoro, i partecipanti hanno discusso della trasformazione avvenuta nella società e nella scuola e di come fare per ricoprire il ruolo di educatori in una nuova visione che possa essere di supporto ai giovani ed al loro futuro. Una modalità nuova dunque, una ripartenza che non sia un “ricominciare come prima”.
Ad aprire ufficialmente questa edizione sono stati il Dirigente del Liceo Medi Daniele Sordoni, il Sindaco di Senigallia dott. Massimo Olivetti e l’assessore alla Cultura e Vicesindaco Riccardo Pizzi, che hanno dato il loro caloroso benvenuto a tutti i presenti.
I RELATORI DEL XV SEMINARIO DI EDUCAZIONE INTERCULTURALE
Ad intervenire al XV Seminario di Educazione Interculturale nella prima giornata è stato lo scrittore e docente di antropologia culturale presso l’Università di Genova prof. Marco Aime, con la sua relazione dal titolo “Dopo la pandemia, che fare?”.
Hanno fatto seguito nella mattinata di sabato il Docente di Filosofia Teoretica presso Università degli Studi di Macerata Roberto Mancini, che ci ha parlato di come ricostruire la scuola in un’ottica di benessere sociale, e la prof.ssa associata di Filosofia politica presso l’Università di Torino Valentina Pazè, che ha affrontato il tema del Costituzionalismo mondiale.
La sessione pomeridiana è stata aperta dal ricercatore dell’Università dell’Insubria, attivista energetico e socio fondatore di Retenergie ing. Gianluca Ruggieri con cui ci siamo confrontati sul ruolo che hanno la tecnologia, l’economia, la politica e la società per sviluppare la transizione energetica entro i prossimi trent’anni. La XV edizione del seminario è stata chiusa dalla giovane attivista, dottoranda all’Università di Milano e fondatrice gruppo studentesco Diciassette Sara Lorenzini, che in merito al tema della giustizia climatica ha spiegato il ruolo dei movimenti sociali tra resistenza e repressione.
Alle sessioni in plenaria, oltre ai momenti di discussione, hanno fatto seguito quattro laboratori tenuti dai formatori CVM e da altri docenti con il comune obiettivo di fornire ai partecipanti strumenti efficaci e concreti tanto per la didattica in presenza quanto per quella a distanza, applicabili all’interno del contesto scolastico, attraverso la creazione di unità di apprendimento e l’implementazione di iniziative didattiche.
Come ogni anno, CVM prevede l’invio dei materiali del seminario a tutti i docenti che hanno partecipato sia online che in presenza, mentre a breve saranno disponibili i video dell’evento nel nostro canale YouTube e sulla pagina ufficiale di questa edizione del seminario.
L’EPILOGO DELLA XV EDIZIONE DEL SEMINARIO DI EDUCAZIONE INTERCULTURALE
Ritrovarsi in presenza oltre ad essere stato un piacere straordinario è stato anche un gesto di ottimismo di cui tutti sentiamo il bisogno in questi tempi. Vogliamo ringraziare ufficialmente tutti i partecipanti, i relatori, i formatori ed i partner che hanno permesso di mantenere la tradizione di questo appuntamento annuale importante per noi, ma soprattutto per il mondo dell’istruzione e per coloro che ne fanno parte, a cominciare dai docenti e dalle nuove generazioni che essi andranno a formare.
“Il momento è difficile e il nostro ruolo è complesso in questo momento di trasformazione. Dobbiamo costruire una nuova scuola per costruire una nuova società. Ecco perché siamo qui. Noi insegnanti dobbiamo avere la capacità di andare oltre, perché i ragazzi hanno bisogno di qualcuno che li traghetti in un orizzonte nuovo, un orizzonte etico. Dobbiamo mettere al centro una scuola biofila, che umanizza, una scuola del cuore. Dobbiamo aiutare i giovani, hanno bisogno di noi. E noi dobbiamo essere insegnanti appassionati e testimoni. Senza passione la scuola non si fa.”
Giovanna Cipollari, formatrice e fondatrice del CVM