Etiopia, come Wash-UP contrasta la diffusione del colera
In diverse zone dell’Etiopia è al momento in corso un’epidemia di colera. Tra le aree colpite ci sono anche le regioni in cui opera CVM: l’Amhara e l’SNNP (Southern Nations, Nationalities and People). Dagli ultimi dati, in tutta l’Etiopia dall’inizio dell’epidemia sono stati registrati 19.314 casi accertati e si sono avuti 252 morti.
Al momento, il governo e alcune organizzazioni internazionali stanno portando avanti una campagna di vaccinazioni, che ha permesso di controllare la diffusione dell’epidemia in alcune aree, ma non di arrestarla: ogni settimana nuove aree vengono colpite.
Il colera è un batterio che si trasmette per via oro-fecale, quindi si contrae ingerendo acqua o cibo contaminato da feci umane contenenti il batterio. Pertanto, le cause della diffusione si riconducono all’assenza di fonti di acqua pulita e alla scarsa igiene a livello domestico e comunitario.
Il seguente grafico (fonte: Bacterial Disease Surveillance and Response SITREP, Ethiopia – Ethiopian Public Health Institute) evidenzia come la maggior parte delle persone (42,85%) che hanno contratto il colera hanno attinto acqua da un fiume, ovvero da acqua superficiale non protetta.
Il secondo grafico ci mostra, invece, come la maggior parte delle persone coinvolte (71,45%) non dispongano di una latrina a livello domestico.
L’attività in questione è la formazione della popolazione in tema di igiene e salute. Questo impegno prevede la disseminazione di nozioni basilari relative alla diffusione delle malattie, alle norme di corretta igiene quotidiana e all’importanza di disporre di una latrina in ogni casa.
Queste conoscenze possono apparire ovvie, ma ci si deve ricordare che nelle comunità in cui interveniamo il livello medio di istruzione è basso e i meccanismi di diffusione delle malattie non sono sempre noti.
Inoltre, la defecazione all’aperto è ancora una prassi comune.
Le formazioni durano tre giorni e sono basate su uno schema piramidale di propagazione delle conoscenze: CVM si occupa di formare le istruttrici; le istruttrici, con il supporto di CVM, si occupano a loro volta di formare le donne delle comunità; le donne, a loro volta, diffondono le conoscenze nei loro gruppi familiari e nelle comunità di provenienza. Questo schema permette di raggiungere un gran numero di persone in tempi relativamente brevi e con un rapporto costo/efficacia molto favorevole.
Parlando di numeri, ad oggi il progetto Wash-UP ha permesso di formare in questo ambito un totale di 2.324 persone in 161 comunità differenti, tra le regioni Amhara e SNNP. Nel solo mese di luglio 2023 sono state formate 212 persone.
Inoltre, sempre a supporto delle attività di promozione dell’igiene, dopo il completamento della latrina di Belay Zelek, nella Woreda di Shebel Berenta, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, al momento stiamo costruendo quattro nuovi blocchi di latrine in SNNP, due nella scuola secondaria di Borda, nella Woreda di Demba Gofa, e due nella scuola primaria di Sasa, nella Woreda di Basketo. Vi daremo maggiori informazioni con i prossimi articoli.
Alessandro Borsotti
Ingegnere CVM- Etiopia
Progetto Wash Up